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Attualità mercoledì 21 dicembre 2022 ore 16:59

Da booster a lockdown tutte le nuove parole del Covid

lockdown a massa
Massa durante il lockdown, una parola introdotta dal Covid

C'è stato un tempo in cui lo smart working pareva una stravaganza esotica. Una studiosa toscana ha raccolto tutti i vocaboli introdotti dalla pandemia



PISA — C'è stato un tempo in cui lo smart working pareva una stravaganza esotica, in cui i no vax erano affari loro, e i booster avevano a che vedere con la balistica. C'è stato sì ma non è più: era il tempo prima del Covid-19, che insieme a una disastrosa pandemia ha portato anche dell'altro, introducendo nel gergo quotidiano parole fino a poco tempo fa mai lette né sentite fra neologismi o lemmi che hanno visto ampliarsi le loro accezioni d'uso.

Ebbene: ora tutte le nuove parole del Covid sono state messe in fila da una studiosa toscana, la professoressa Elisa Mattiello del Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica dell’Università di Pisa che le ha raccolte in un libro pubblicato con la Cambridge Scholars Publishing.

Ci sono lockdown, smart working, Long covid, no vax, booster, ma anche termini come covidiot, dall’unione di covid e idiot, o coronababies, cioè i bambini concepiti durante la pandemia, o ancora quaratini, il cocktail casalingo per sbarcare la quarantena. 

Il volume indaga l’influenza della pandemia sulla lingua inglese, con un’esplosione di innovazioni lessicali divenute fenomeno globale contaminando anche l’italiano, basti pensare proprio al termine Covid-19, una nuova parola che deriva da un acronimo, Coranavirus disease, cioè malattia, con 19 per l’anno dell’insorgenza.

Elisa Mattiello

Elisa Mattiello

“L'idea di questo libro nasce dalla constatazione che la pandemia non ha cambiato soltanto le nostre vite, le nostre abitudini, ma anche il nostro linguaggio”, afferma Elisa Mattiello.

La professoressa è partita dallo studio di diversi corpora, cioè collezioni di testi orali o scritti relativi al Covid-19 ripresi in particolare da giornali e media, ed ha quindi individuato un centinaio di nuove parole. Di queste circa la metà ha un’alta frequenza d’uso (più di 1.000 attestazioni) e si candida a restare stabilmente nel vocabolario. Altre parole, con occorrenze medie o effimere (meno di 100 attestazioni) rientrano nei termini occasionali.

“La lingua cambia in molti modi diversi - conclude Mattiello -. Si evolve, si espande, ma soprattutto si rinnova, adattandosi alle nuove realtà e circostanze. Storicamente, disastri naturali, guerre e altri eventi importanti hanno dimostrato di avere un impatto enorme sull'innovazione linguistica. La pandemia di Covid-19 non ha fatto eccezione”.


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