Attualità martedì 24 settembre 2024 ore 14:07
Primo espianto di cuore da donatore a cuore fermo

L'intervento è stato eseguito all'ospedale di Cisanello. Giani: "Esempio di eccellenza del nostro sistema sanitario"
PISA — E' stato realizzato all'ospedale di Cisanello di Pisa il primo prelievo di cuore da donatore "a cuore fermo" della Toscana. L'intervento, eseguito ad Agosto, ha salvato la vita di 4 persone: oltre al cuore sono stati infatti prelevati e trapiantati anche fegato e reni e le persone che hanno ricevuto gli organi sono state dimesse dall'ospedale e sono in buone condizioni cliniche.
Da alcuni anni, in Toscana la donazione a cuore fermo controllata viene utilizzata per l'espianto di reni e fegato, ma dal Maggio 2023 in Italia è possibile prelevare con questa tecnica anche il cuore: quello di Agosto è stato il primo caso in Toscana.
Un processo complesso dal punto di vista clinico e organizzativo, poiché in Italia la certificazione di morte con criteri cardiologici può avvenire solo dopo venti minuti di arresto cardiaco e per evitare che gli organi nel frattempo soffrano e non siano più idonei al trapianto occorre mettere in atto tecniche specifiche e un rigoroso rispetto dei tempi.
Il prelievo si è svolto circa un mese fa, quando si è verificata la presenza di un giovane potenziale donatore a cuore fermo che aveva espresso in vita il consenso alla donazione dei propri organi al momento della morte. Per accogliere la volontà del paziente, la Regione Toscana, il Centro regionale trapianti e l’Azienda ospedaliera universitaria pisana si sono adoperati per supportare fattivamente dal punto di vista organizzativo il coordinamento locale trapianti dell’ospedale, le terapie intensive e tutti i professionisti coinvolti nel processo di donazione. In accordo con il Centro nazionale trapianti è stato chiesto il contributo del Centro trapianti di cuore di Padova, la cui equipe è arrivata a Pisa per effettuare il prelievo.
“Come Regione ringraziamo innanzitutto il giovane donatore e la sua famiglia, grazie alla cui generosità, in un momento di grande dolore, è stato possibile salvare la vita di quattro persone – commentano il presidente della Toscana Eugenio Giani e l’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini -. Ma il prelievo effettuato rappresenta anche un esempio di eccellenza del nostro sistema sanitario. Un ringraziamento va dunque anche a tutte le realtà che hanno permesso la realizzazione dei quattro trapianti, dando conferma della qualità dell’organizzazione e del governo clinico del sistema trapiantologico: grazie dunque al Centro nazionale trapianti diretto dal dottor Giuseppe Feltrin, al Centro regionale trapianti diretto dalla dottoressa Chiara Lazzeri, al Centro trapianti di cuore di Padova diretto dal professor Gino Gerosa, al Centro regionale trapianti di fegato di Pisa diretto dal dottor Davide Ghinolfi, al Centro trapianti di rene di Pisa diretto dal professor Ugo Boggi e a tutti i professionisti dell’Azienda ospedaliero-universitaria pisana, delle terapie intensive, delle sale operatorie e dei laboratori intervenuti nel processo. In particolare, un plauso va al lavoro effettuato dal Coordinamento locale donazioni e trapianti di Pisa, al dottor Paolo Maremmani, alla dottoressa Annarosa Saviozzi e ai loro collaboratori”.
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