L'EDITORIALE domenica 31 maggio 2020 ore 08:00
Pizza e spaghetti, tulipani ed orologi a cucù
I luoghi comuni continuano ad essere i più affollati dal pregiudizio e non c’è zona rossa o vaccino che possa renderci immuni dalla stupidità
FIRENZE — L’Olanda con la copertina del settimanale “Elsevier Weekblad”, ha raffigurato il prototipo dell'italiano scansafatiche che vive e si gode la vita grazie alla laboriosità degli abitanti del Nord Europa. Quindi i parassiti saremmo noi italiani anche se la storia racconta che gli olandesi nel seicento hanno creato la prima bolla speculativa nella storia del capitalismo (La bolla dei tulipani o tulipomania) ed oggi hanno creato un paradiso fiscale in Europa che drena risorse a tutti gli altri Stati membri.
La Germania a suo tempo ci ha dedicato con “Der Spiegel” la copertina con la pistola sugli spaghetti che bollava l’Italia come un paese mafioso; poi abbiamo scoperto che per anni i tedeschi mentivano sugli scarichi di gas dei veicoli diesel.
La Francia invece ci ha regalato per qualche giorno la messa in onda di uno spot con un pizzaiolo italiano che inforna la pizza "corona" con tanto di sputo sopra la mozzarella insinuando che i prodotti Made in Italy sarebbero contaminati da coronavirus. La cronaca di un anno fa racconta che la Croce rossa francese e altre associazioni che aiutano le persone bisognose si sono accorte che distribuivano falsi hamburger che in realtà non contenevano un solo grammo di carne.
Che dire.
Mi viene semplicemente in mente la frase di Harry Lime (Orson Welles) a Joseph Cotten nel film “Il terzo uomo”
“Sai che cosa diceva quel tale? In Italia sotto i Borgia, per trent'anni, hanno avuto assassinii, guerre, terrore e massacri, ma hanno prodotto Michelangelo, Leonardo da Vinci e il Rinascimento. In Svizzera hanno avuto amore fraterno, cinquecento anni di pace e democrazia, e che cos'hanno prodotto? Gli orologi a cucù.”
Buona settimana, buona ripartenza
Marco Migli - Direttore QUInews
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