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Attualità martedì 08 dicembre 2020 ore 19:30

Il Centro Pegaso, ecco l'ospedale Covid toscano

Eugenio Giani durante la visita nel Centro Covid Pegaso di Prato
Eugenio Giani durante la visita nel Centro Covid Pegaso di Prato

Due piani per 190 posti complessivi su una superficie di 1.700 metri quadrati per un costo di 5 milioni di euro. Inaugurato in tempi record: un mese



PRATO — Il centro Covid Pegaso di Prato è pronto, il primo completamente dedicato ai pazienti contagiati dal Sars-Cov2 in Toscana. Si tratta di un ospedale di emergenza che potrà ospitare degenze di malati affetti dal Covid-19 per dare ossigeno e evitare così una ulteriore pressione sugli ospedali toscani. 

I primi venti pazienti arriveranno dagli altri ospedali già da lunedì. Questo nuovo presidio sanitario è stato realizzato nei locali del Creaf di Prato. E' di proprietà della Regione e si trova in una posizione strategica per l'area metropolitana, tra Firenze-Prato-Pistoia. E' distribuito su due piani su una superficie di 1.700 metri quadrati e potrà ospitare 190 malati di coronavirus.

Dopo un mese dall'inizio dei lavori è pronto ed è stato presentato questa mattina dal presidente della Toscana Eugenio Giani, l’assessore alla sanità Simone Bezzini e l’assessora alla Protezione civile Monica Monni. I lavori sono stati affidati in summa urgenza e sono stati conclusi con un giorno di anticipo da Inso Spa di Firenze: "Questa per la Regione – ha detto il presidente - sarà una struttura molto importante, in grado di avere più funzioni, il luogo in cui potranno venire i malati covid  che permetteranno di alleggerire la pressione sugli ospedali e sulle Residenze sanitarie assistenziali, un volano da utilizzare al momento del bisogno. E’ stato un vero lavoro di squadra. Noi abbiamo pensato a realizzare una struttura vera, che rimane e va ad arricchire il sistema sanitario regionale. A mio giudizio siamo di fronte ad un esempio per tutti, che può vivere non solo per assistere, ma anche in una dimensione di sperimentazione e ricerca. E’, insomma, un’opera che arricchisce, frutto di uno straordinario sforzo operativo che ha coinvolto tutti. La Toscana mostra oggi una struttura che può far sentire i suoi cittadini in buone mani".

Il costo interamente finanziato dal bilancio regionale ammonta a 5 milioni di euro comprensivo di tutto: arredi, apparecchi medicali, ma è relativo a due edifici, infatti la struttura gemella sarà inaugurata a breve. Inso ne ha curato l’adeguamento delle struttura muraria, gli impianti e i servizi, mentre delle forniture si è occupato il Sistema sanitario regionale con Estar, l’Ente di supporto tecnico amministrativo regionale, che si occupa degli acquisti e delle assunzioni in sanità.

Tra Natale e la fine dell’anno dovrebbero essere consegnati sia l’edificio gemello a quello inaugurato stamani, sia quello da 60 posti letto presso l’ospedale Santo Stefano di Prato, che i 155 letti di quello presso l’ospedale di Campo di Marte a Lucca.

L'assessore al diritto alla salute della Regione Toscana Simone Bezzini ha parlato di “tassello importante nella lotta alla pandemia", aggiungendo che il centro Covid Pegaso è "un ambiente curato, accogliente, anche se realizzato in tempi brevissimi. E’ la dimostrazione che la Pubblica amministrazione può lavorare bene e rapidamente. La ripresa delle attività no-covid è molto attesa dai cittadini e questa struttura e le altre a cui stiamo lavorando, la renderanno possibile”.

“Quello che lanciamo oggi è un segnale grandioso – gli ha fatto eco l’assessora regionale alla Protezione civile, Monia Monni – abbiamo realizzato questo vero e proprio ospedale in un solo mese. Sarà in funzione da lunedì prossimo, quando qui arriveranno i primi venti pazienti e via via lo utilizzeremo per alleggerire la pressione sulle altre strutture del Sistema ospedaliero, che in questo modo potrà tornare a svolgere le prestazioni ordinarie, dopo che purtroppo siamo stati costretti a sospenderle. E’ stato un impegno straordinario per il quale voglio ringraziare la Inso che l’ha allestita, compresa una sala dedicata alla terapia subintensiva. E con strutture come questa e le altre che a breve inaugureremo che ci creiamo strutture cuscinetto che ci permetteranno di reggere anche l’eventuale terza ondata”.


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