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Cronaca martedì 12 dicembre 2017 ore 18:20

Consip, interdetti per un anno Scafarto e Sessa

foto dalla trasmissione Bersglio mobile di La 7

Il maggiore Scafarto e il colonnello Sessa, indagati per le fughe di notizie, non potranno svolgere le funzioni di pubblico ufficiale dei carabinieri



ROMA — Il giudice per le indagini preliminari Gaspare Sturzo, su richiesta dei pm della procura di Roma che indagano sulle fughe di notizie che potrebbero aver compromesso l'inchiesta su episodi di corruzione negli appalti della Consip, la centrale acquisti dello Stato, ha disposto l'interdizione per un anno dai pubblici uffici di due ufficiali dei carabinieri: il maggiore Giampaolo Scafarto, accusato di falso, rivelazione di segreto d'ufficio e depistaggio, e il colonnello Alessandro Sessa, il numero 2 del Noe, anche lui indagato per depistaggio.

Scafarto, ufficiale del Noe di Napoli, ha investigato a lungo per conto della procura partenopea nell'ambito del filone principale dell'inchiesta Consip ed è stato il primo a finire nel mirino dei magistrati romani (vedi qui sotto gli articoli collegati). Accusato prima di falso per aver inserito elementi non corrispondenti al vero nelle informative inviate ai pm e poi di rivelazione di segreto d'ufficio per aver informato delle indagini anche alcuni ex colleghi del Noe, Scafarto deve rispondere adesso anche dell'ipotesi di depistaggio per aver eliminato alcune comunicazioni intercorse proprio con il colonnello Sessa, suo superiore. Sessa invece è indagato per depistaggio per quanto richiarato ai pm romani in sede di interrogatorio.

Come si legge nell'ordinanza di interdizione, gli inquirenti ritengono che i due ufficiali abbiano cercato di "sviare l'indagine" sugli autori delle soffiate che, fin dall'estate 2016, misero a conoscenza i vecchi vertici della Consip dell'esistenza di un'inchiesta sugli appalti. In particolare Scafarto, su richiesta e istigazione di Sessa, avrebbe provveduto a disinstallare dal cellulare del colonnello l'applicazione whatsapp al fine di impedire agli inquirenti di ricostruire alcune conversazioni.

Ieri è stato interrogato dai pm romani anche il generale Emanuele Saltalamacchia, accusato di rivelazione di segreto istruttorio e favoreggiamento (vedi qui sotto gli articoli collegati). Ma ci sono altri indagati molto noti nell'inchiesta Consip: il ministro dello sport Luca Lotti, il comandante generale dei Carabinieri Tullio Del Sette e il presidente di Publiacqua Filippo Vannoni sono accusati di rivelazione di segreto d'ufficio mentre Tiziano Renzi, padre dell'ex premier Matteo, e il suo amico imprenditore Carlo Russo sono accusati di traffico di influenze illecite.

Per aver corrotto l'ex dirigente della Consip Marco Gasparri in relazione ad un appalto Consip da 2,7 miliardi di euro è attualmente sotto processo per corruzione l'imprenditore napoletano Alfredo Romeo. Gasparri, reo confesso, ha invece già patteggiato un anno e otto mesi di reclusione.


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