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Cronaca venerdì 15 settembre 2017 ore 11:13
Consip, soffiate e veleni
Nuova bagarre politica sul ruolo di alcuni ufficiali Noe nelle inchieste sulla Consip. Marcucci (Pd): "L'indagine sembra pilotata per colpire Renzi"
ROMA — Hanno suscitato un nuovo vespaio di polemiche le dichiarazioni del procuratrice di Modena Lucia Musti davanti al Consiglio superiore della magistratura in merito al comportamento tenuto dal maggiore del Noe dei carabinieri Giampaolo Scafarto e dal colonnello Sergio De Caprio, noto con il soprannome di "Ultimo", quando nel 2015 le consegnarono gli atti di un'inchiesta sulla cooperativa Cpl Concordia. La procuratrice, stando a quanto riportato sul quotidiano La Repubblica, avrebbe descritto Scafarto e De Caprio come "spregiudicati e presi da un delirio di onnipotenza", soprattutto quando le riferirono di una telefonata intercorsa fra Matteo Renzi e il generale della Guardia di Finanza Michele Adinolfi. "Se vuole, ha una bomba in mano - avrebbe detto Musti al Csm - Scoppierà un casino, arriviamo a Renzi".
Immediata la reazione di molti esponenti del Pd, come il senatore Andrea Marcucci che ha subito twittato: "La gravità assoluta di un'indagine che sembra pilotata per colpire Matteo Renzi. Serve arrivare alla verità".
La vicenda infatti va contestualizzata nell'ambito di un'altra inchiesta di enorme clamore mediatico, quella sugli appalti Consip, in cui il maggiore Scafarto è indagato per falso e rivelazione di segreto d'ufficio e in cui sono coinvolte persone vicinissime al segretario del Pd ed ex premier Matteo Renzi, come il ministro dello sport Luca Lotti, anche lui indagato per rivelazione del segreto d'ufficio, e il padre Tiziano, accusato invece di traffico di influenze illecite (vedi qui sotto gli articoli collegati).
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