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Attualità venerdì 22 aprile 2022 ore 19:15
Grave bimbo di 3 anni per un'epatite sconosciuta
Il piccolo abita a Prato con la famiglia ed è stato trasferito all'ospedale Bambino Gesù. Altri 100 casi in Europa, allerta del Ministero della salute
ROMA — C'è anche un bambino di 3 anni residente a Prato fra i 7 casi sospetti di epatite acuta di origine sconosciuta diagnosticati in Italia negli ultimi giorni. Un centinaio di casi analoghi sono stati accertati anche in Gran Bretagna e in altri Paesi europei ed è per questo che il 15 Aprile scorso il Ministero della salute ha diffuso una circolare di allerta, con particolare riferimento ai bimbi in età pre-scolare.
Il bambino pratese è in condizioni gravi ma stabili. E' stato dichiarato candidabile per un trapianto di fegato ma, al momento, non ci sono indicazioni per l'intervento. I medici lo stanno sottoponendo a una serie di accertamenti per individuare l'origine dell'infezione che lo ha colpito, al momento ignota nel senso che non è riconducibile alle forme di epatite finora conosciute, ovvero A, B, D ed E.
Il primario di pediatria dell'ospedale Santo Stefano di Prato, Pier Luigi Vasarri, ha spiegato che il bimbo è stato ricoverato la sera di mercoledì scorso con difficoltà respiratorie e dolore all'addome. Il mattino successivo le sue condizioni sono peggiorate e dalle analisi è emerso il sospetto che fosse affetto da un'epatite acuta pediatrica. Il piccolo è stato così trasferito all'ospedale pediatrico Meyer di Firenze e successivamente al Bambin Gesù, centro autorizzato per i trapianti pediatrici. Sottoposto al test Covid, il piccino è risultato negativo ma con gli anticorpi alti: non essendo vaccinato, potrebbe quindi aver contratto il SarsCov2 nelle settimane scorse.
Ogni anno vengono registrati in Italia fra i bambini alcuni casi di epatiti di origine sconosciuta ma l'incremento del loro numero nelle ultime settimane ha fatto scattare le indagini epidemiologiche, anche per chiarire se l'origine, come ritengono molti studiosi, sia virale e se esistano correlazioni fra queste infezioni e il Covid.
Fra i virus sospettati di provocare questa nuova forma di epatite nei bambini c'è l'adenovirus, identificato nel 70% dei pazienti in Inghilterra mentre il bimbo pratese, dai primi esami, è risultato negativo. L'adenovirus è un virus molto diffuso che solitamente provoca mal di gola, raffreddore, febbre e, raramente, anche gravi epatiti. In quest'ultimo casi, i primi sintomi sono vomito e diarrea, seguiti da spossatezza: gli esami del sangue poi evidenziano l'aumento delle transaminasi.
Per quanto riguarda le connessioni col Covid, la maggior parte degli esperti li esclude o le riconducono non all'infezione da SarsCov2 bensì alle misure precauzionali adottate durante i lockdown, come le mascherine o l'isolamento, che hanno tenuto lontani i bambini dai contatti casuali con questi virus impedendo loro di sviluppare adeguate difese immunitarie.
Non c'è invece alcune correlazione fra le epatiti e i vaccini anti-Covid visto che si sviluppano prevalentemente in bambini al di sotto dei 5 anni e quindi non vaccinati.
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