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Attualità mercoledì 29 aprile 2020 ore 18:15

C​ovid, aperture differenziate fra le regioni dal 18 Maggio

Tramite il ministro Boccia il governo ha aperto a differenziazioni delle misure anti-Covid in base alla diffusione del contagio nei diversi territori



ROMA — Di fronte alla rivolta di commercianti, artigiani e pubblici esercenti contro il decreto governativo del 26 Aprile sulla fase 2 dell'emergenza coronavirus (vedi qui sotto gli articoli collegati), l'esecutivo, tramite il ministro per gli affari regionali Francesco Boccia, ha preso in considerazione la possibilità di scaglionare le riaperture in modo differenziato fra le regioni a seconda della diffusione del contagio. Ma non prima del 18 Maggio, al fine di verificare per almeno due settimane gli effetti delle prime riaperture, da lunedì 4 Maggio, delle industrie manifatturiere chiuse a suo tempo per contenere l'epidemia.

D'altra parte, come potete vedere nel grafico qui sotto, la situazione è profondamente diversa da una regione all'altra, con differenze macroscopiche fra il nord e il sud della Penisola.

Di qui le dichiarazioni rilasciate dal ministro Boccia sulla possibilità di differenziare le misure su scala regionale e, in caso di nuovi focolai di Covid, anche su territori ancora più ristretti. 

"In base al monitoraggio dell'andamento dell'epidemia nelle prossime settimane - ha dichiarato Boccia - ci potranno essere dal 18 Maggio scelte differenziate secondo il principio che più scendono i contagi più aumentano le riaperture".

Con un avvertimento per tutti quei governatori che in questi giorni assumono provvedimenti in contrasto con i decreti del governo.

"Chi sbaglia si assumerà la responsabilità dell'aggravamento della condizione sanitaria nel suo territorio - ha dichiarato il ministro - Invito chi rappresenta le istituzioni, a tutti i livelli, ad agire sempre con grande senso di responsabilità. Noi, come governo, continueremo a indicare la rotta alle Regioni. Se nelle ordinanze ci saranno parti non coerenti con i decreti del governo, chiederlò di rimuoverle. E se non verranno rimosse ricorrerò al Tar".

Per quanto riguarda la Toscana, dall'inizio del confinamento anti-Covid il presidente della Regione Enrico Rossi ha spesso emanato provvedimenti più restrittivi di quelli del governo, sia in materia di sicurezza sul lavoro che per le regole di comportamento sociale, a partire dalle mascherine che sono già da tempo obbligatorie in tutti i luoghi  pubblici e privati accessibili ai cittadini, non solo quelli al chiuso come banche e uffici postali ma anche all'aperto. Poche i provvedimenti che hanno fatto eccezione, come la ristorazione da asporto autorizzata dal 24 Aprile (a livello nazionale lo sarà dal 4 Maggio) e la riapertura di cartolerie e librerie anticipata di pochi giorni rispetto a un analogo provvedimento del governo.

Il presidente Rossi ha invece annunciato la firma nelle prossime ore di una nuova ordinanza per consentire fin da questa settimana lo sport individuale all'aperto e le passeggiate dei bambini anche non in prossimità delle abitazioni. Sempre che i sindaci siano d'accordo.


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