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Attualità mercoledì 30 ottobre 2024 ore 18:00
Toscana accogliente, immigrati oltre la media italiana
L'aumento percentuale nel 2023 ha segnato un record. Popolazione straniera sempre più inserita e radicata. Dati positivi per occupazione e impresa
TOSCANA — La Toscana terra d'accoglienza, quinta regione in Italia per inserimento lavorativo di una popolazione di origini straniere che aumenta la sua incidenza percentuale rispetto ai cittadini nati in Italia andando oltre la media nazionale, dopo un 2023 in cui gli stranieri residenti nel territorio regionale sono risultati il 3,5% in più rispetto ai 415.190 censiti nel 2022. E' quanto emerge dal Dossier Statistico Immigrazione presentato ieri nella sede Cgil di Firenze.
Guardando ai macrodati, le comunità più numerose restano Romania, Cina, Albania, Marocco e Senegal. Calano gli occupati stranieri ma la Toscana resta quinta Regione in Italia per inserimento lavorativo, si abbassa il loro tasso di disoccupazione e migliora quello di occupazione. Sale il numero delle imprese a titolare nato all’estero. Quanto alla scuola, si fa sempre più sfumata la preferenza attribuita dagli studenti stranieri agli istituti di tipo tecnico o professionale.
L'analisi composta nel Dossier è una iniziativa organizzata da Idos, Confronti, Istituto di studi politici Pio V, Chiesa Valdese, Cgil Toscana, Assindatcolf. Il volume è stato presentato in contemporanea in tutte le Regioni e Province Autonome d’Italia.
Sono intervenuti Rossano Rossi, segretario generale Cgil Toscana; Federico Russo, Università del Salento, redazione Dossier statistico immigrazione, Toscana “L’immigrazione in Italia”; Francesco Paletti, Dossier statistico immigrazione Toscana, “L’immigrazione in Toscana”; Stefano Ciuoffo, assessore regionale ai rapporti con gli enti locali e alle politiche di inclusione per i cittadini stranieri: Alessandro Lupi, Vicepresidente Assindatcolf; Gessica Beneforti, segretaria Cgil Toscana; Daniele Bouchard, pastore della Chiesa Valdese di Pisa e Livorno; Jorida Pjetri, mediatrice culturale; Camilla Bencini, responsabile progetti migrazioni Cospe.
Secondo Beneforti i dati tratteggiano un territorio regionale accogliente: “La Toscana è terra di accoglienza, di accoglienza dignitosa, di città aperte e plurali".
Ecco tutti i dettagli sui toscani non italiani.
Demografia
Stando ai dati provvisori diffusi dall’Istat nel corso dell’anno, sono 429.864 gli stranieri residenti nel territorio regionale alle fine del 2023, il 3,5% in più rispetto ai 415.190 censiti nel 2022. "E’ un dato molto significativo: se dovesse essere confermato anche dai dati consolidati, si tratterebbe dell’aumento annuale della popolazione straniera più rilevante dal 2013 (ad esclusione del 2020 che registra una variazione del +7,0% rispetto all’anno precedente), che per di più arriverebbe dopo il +2,1% del 2022", spiega Cgil Toscana in una nota.
Secondo gli analisti, più che parlare di aumento della capacità attrattiva, bisogna considerare che anche nel 2023 il saldo migratorio con l’estero, ossia la differenza fra il numero degli stranieri che si sono trasferiti in Toscana dall’estero e quelli emigrati in un altro Paese, è risultato decisamente positivo, pari a 24.979 unità e anche superiore a quello 2022, ma solo del 4,8%, corrispondente a 1.150 persone.
Sempre nel 2023 e diminuito in modo marcato il numero di stranieri che hanno lasciato la regione: sono stati 24.576 (di cui 2.875 per l’estero), il 38,3% in meno rispetto ai 39.817 (di cui 4.041 per l’estero) dell’anno precedente. Insomma, più che la capacità attrattiva della Toscana, sembra aumentata la propensione al radicamento territoriale degli immigrati.
A ciò si somma l’effetto delle acquisizioni di cittadinanza che, pur riguardando persone con background migratorio, come è noto abbassano il numero dei residenti stranieri e aumentano quello degli italiani. Nel 2023 sono state moltissime (13.826, il terzo dato più elevato dal 2010) ma, comunque, 2.692 in meno rispetto alle 16.518 del 2022, il record degli ultimi 14 anni.
La crescita della popolazione straniera, nella sostanza, non ha comunque mutato il quadro d’insieme e neppure la collocazione della Toscana fra le grandi regioni d’immigrazione d’Italia, con un’incidenza della popolazione straniera sui residenti pari all’11,7%, quasi tre punti in più rispetto alla media nazionale (9,0%) grazie al marcato protagonismo delle province di Prato (22,4%) e Firenze (13,4%, corrispondenti a 132.479 persone, il 30,8% degli immigrati “toscani”).
Anche per quanto riguarda le aree e i Paesi di provenienza, i dati Istat consolidati di fine 2022 confermano lo scenario conosciuto e stabile ormai da anni: quasi la metà (46,5%) degli stranieri residenti e europeo (tra cui il 23,7% dell’Ue), poco meno di un terzo asiatico (30,5%), un sesto africano (16,1%) e il 6,8% americano. Le comunità più numerose restano Romania (17,6% dei residenti stranieri), Cina (16,2%), Albania (13,6%), Marocco (6,7%) e Senegal (3,2%). Nell’archivio dei residenti, l’effetto dell’accoglienza dei profughi in fuga dalla guerra in Ucraina e stato apparentemente modesto.
Economia
In controtendenza rispetto ai 15 anni precedenti (2007-2022), nel 2023 l’incidenza degli occupati stranieri sul totale diminuisce dal 12,6% all’11,9%. Passando ai numeri assoluti, questo significa che il numero delle persone straniere occupate è diminuito di circa 9mila unita: dalle 203mila del 2022 alle 194mila del 2023.
Si tratta di una variazione percentuale del -4,4%, in controtendenza non solo rispetto alla serie storica 2007-2022, ma soprattutto rispetto ai dati dell’anno precedente, quando avevamo osservato un aumento assai marcato (20mila occupati in più rispetto al 2021).
Tuttavia, altri indicatori tipici dell’andamento del mercato del lavoro esprimono invece una lieve tendenza positiva: il tasso di disoccupazione dei cittadini stranieri continua anche nel 2023 ad abbassarsi, scendendo all’11,1% rispetto al 12,1% segnato nel 2022. Migliora anche il tasso di occupazione, che passa dal 62,8% del 2022 al 63,2% del 2023.
La Toscana si conferma una delle regioni più importanti d’Italia per quanto riguarda l’inserimento lavorativo dei cittadini stranieri. Con i suoi quasi 195mila occupati di cittadinanza non italiana, la regione si pone al quinto posto dietro la Lombardia – che con 582mila distanzia tutte le altre – non lontana dal Lazio, dal Veneto e dall’Emilia Romagna, che la precedono in classifica, e appena davanti al Piemonte.
Anche guardando all’incidenza degli stranieri sul totale degli occupati, la Toscana si pone al quarto posto dopo Lombardia (12,9%), Emilia Romagna (12,7%) e Lazio (12,2%), e davanti al Veneto (11,8%). Rispetto agli anni precedenti, non ci sono grosse novità rispetto alla distribuzione per tipologia professionale dei lavoratori stranieri, che continuano ad essere impiegati nel lavoro manuale, specializzato o meno, in percentuale largamente maggioritaria (63,9%), più che doppia rispetto agli italiani (31,0%). Guardando ai settori, si conferma la consueta sovrarappresentazione degli stranieri nel lavoro domestico, nelle costruzioni e nell’agricoltura.
Le imprese
Secondo i dati Infocamere/Centro studi G. Tagliacarne, nel corso del 2023 il numero di imprese con titolare nato all’estero è aumentato a ritmo sostenuto, toccando quota 62.775 (+2,7% rispetto all’anno precedente, +11,6% rispetto al 2018). Il ritmo di crescita è superiore a quello medio nazionale e la Toscana ospita ormai il 9,5% delle imprese immigrate registrate in Italia.
Questo continuo aumento si accompagna alla tendenza discendente delle imprese con titolare italiano, che dal 2018 al 2023 sono diminuite del 6,5%. La combinazione di questi due fenomeni fa sì che oggi quasi 16 imprese su 100 abbiano titolare immigrato.
L’incidenza delle imprese 'immigrate' sul totale è però variegata nelle diverse province, con Prato che svetta (con il 33,2%) sopra tutte le altre (e saldamente al primo posto nazionale), seguita a distanza da Firenze (18,7%). Tutte le altre province hanno un’incidenza compresa tra il 14,4% di Pistoia e il 9,8% di Siena.
Scuola
Nell’anno scolastico 2022/2023, gli studenti stranieri sono tornati ad aumentare: in un anno in cui, in conseguenza soprattutto della crisi demografica, è proseguita la perdita complessiva degli alunni iscritti alle scuole toscane (-1,4%, la diminuzione più intensa dal 2016/2017, primo anno di decremento degli studenti totali della regione), gli stranieri sono aumentati dell’1,8%, passando da 71.474 a 72.769, un aumento minimo, ma sufficiente a recuperare quasi interamente la diminuzione dei precedenti due anni.
I non italiani sono da tempo una componente strutturale della popolazione studentesca regionale: è straniero il 15,1% degli alunni toscani, percentuale che sale leggermente nelle scuole dell’infanzia e nelle secondarie di I grado (15,9% in entrambe) e al 17,4% nelle primarie, mentre scende al 12,2% nelle secondarie di II grado.
Elevatissima l’incidenza dei nati in Italia: in media, infatti, è di seconda generazione il 68,2% degli studenti stranieri della toscana, quota che arriva all’81,8% alle scuole dell’infanzia e scende al 55,1% alle secondarie di II grado.
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