Attualità venerdì 21 febbraio 2025 ore 13:52
Corsi di difesa per "disinnescare" le aggressioni

L'iniziativa di Anpas punta alla formazione dei 50mila volontari attivi in Toscana. Al centro la prevenzione e le tecniche di de-escalation
TOSCANA — Prevenire, riconoscere e disinnescare gli episodi di aggressività e violenza nei confronti dei soccorritori. E' questo l'obiettivo dei corsi organizzati da Anpas Toscana con l’associazione sportiva Ju Jitsu education.
I percorsi formativi saranno di due tipologie: una rivolta ai soccorritori tramite le Pubbliche assistenze che ne faranno richiesta, l’altra ai formatori regionali sanitari e autisti di Anpas Toscana che a loro volta, dopo un percorso formativo specifico, si metteranno a disposizione per formare i volontari nelle associazioni.
La prima lezione pratica si è già tenuta nei giorni scorsi. La prevenzione e le tecniche di de-escalation entreranno così a far parte del percorso di formazione e aggiornamento continuo che i volontari sostengono durante la loro vita operativa.
"E’ un incentivo alla sicurezza dei volontari in ambulanza – ha detto il presidente di Anpas Toscana, Dimitri Bettini –una sicurezza che decliniamo nei suoi vari aspetti legati all’emergenza: dall’uso dei dispositivi di protezione, al corretto posizionamento dei nostri veicoli, all’addestramento alle manovre salvavita con l’uso dei relativi dispositivi. Il tema della prevenzione dalle aggressioni ai soccorritori è fondamentale per tutti gli operatori sanitari, a maggior ragione se come i nostri sono volontari. Da tempo abbiamo un dialogo aperto con prefetture e centrali 118 della Toscana. Un’organizzazione come la nostra, che ha 24 centri anti violenza, case rifugio contro la violenza di genere, e lavora con le cooperative di reinserimento, non può non occuparsi con forza della sicurezza attiva e passiva dei nostri volontari".
Il percorso avviato punta alla formazione dei 50mila volontari attivi in tutta la Toscana, con l’ambizione di aprire le future lezioni anche a tutti i soci delle Pubbliche assistenze interessati.
"Il primo obiettivo – ha detto Luca Angeli di Ju Jitsu Education – è lavorare su come si prevengono le aggressioni. Capire il linguaggio non verbale del corpo, apprendere le tecniche di de-escalation in modo da capire chi ci sta davanti e poterlo gestire in base alla situazione, reagendo con intelligenza. Forniremo anche qualche tecnica di auto-difesa per quelle situazioni che non si possono prevenire o recuperare".
I dati sulle aggressioni agli operatori sanitari
Secondo i dati dell’osservatorio regionale, nel primo semestre del 2024 sono stati 1136 i casi registrati: 903 verbali, 207 fisiche e 26 contro la proprietà.
Il 53% delle aggressioni è avvenuta nei confronti di infermieri, il 17% contro gli operatori socio sanitari e per il 13% nei confronti di medici. La maggiore incidenza, quasi il 45%, riguarda i servizi psichiatrici territoriali. All’interno degli ospedali il settore più esposto è il pronto soccorso. Nel 2023 erano stati 2356 i casi di aggressione complessivamente segnalati: 1769 verbali, 478 fisica e 109 contro la proprietà. Un trend in crescita, con 1258 episodi nel 2022, 817 nel 2021 e 752 nel 2020.
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