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Attualità domenica 02 febbraio 2025 ore 17:30

Corsi di primo soccorso per 12mila giovani toscani

Cresce e si amplia il progetto GiovaniSicuri che offre agli studenti un corso per imparare le tecniche di primo soccorso e l'uso del defibrillatore



TOSCANA — Il progetto GiovaniSicuri, promosso da Regione e Giovanisì con l'obiettivo di fornire ai giovani gli strumenti necessari per intervenire in situazioni di emergenza attraverso tecniche di rianimazione e l’uso del defibrillatore (blsd) cresce e si amplia: partito a fine 2024 con la previsione di coinvolgere 3000 studenti di 20 istituti, riuscirà da subito a quadruplicare il numero dei partecipanti, grazie a un nuovo impegno della Regione Toscana. 

Entro Giugno 2025 saranno infatti 12mila gli studenti e le studentesse maggiorenni a seguire gratuitamente corsi di primo soccorso e cardioprotezione, realizzati in collaborazione Federazione regionale delle Misericordie, Anpas, Croce Rossa e Cesvot. I corsi coinvolgeranno 60 istituti superiori toscani,

I corsi, rivolti agli studenti e studentesse degli Istituti che hanno aderito, sono svolti da formatori esperti e al termine rilasceranno un attestato della Regione Toscana valido ai fini di legge.

L’iniziativa è cofinanziata dal Ministro per lo sport e i giovani e realizzata grazie all’Accordo di collaborazione tra la Presidenza del Consiglio dei ministri (Dipartimento per le politiche giovanili e il Servizio civile universale) e la Regione Toscana.

Il progetto ampliato è stato presentato presso l'IIS Calamandrei di Sesto Fiorentino. Presenti il presidente della Regione Eugenio Giani e i rappresentanti delle associazioni coinvolte. L'iniziativa, sottolinea Giani, "Porta nelle scuole, grazie alla sinergia con il mondo del volontariato, delle competenze che serviranno ai nostri ragazzi e ragazze per la vita. Un bagaglio di elementi che possono risultare infatti decisivi in caso di necessità, ma anche un tipo di apprendimento che forma dei cittadini più attenti alla propria sicurezza e a quella degli altri. Ecco perché fin da subito è nata l’esigenza di ampliare la platea dei giovani coinvolti e i nostri sforzi andranno nella direzione di rendere queste competenze il più possibile per tutti”.

"Di ispirazione è stato certamente nei mesi scorsi il meraviglioso gesto di altruismo e generosità di Niccolò Ricci, il 15enne che allo 'Zaccagna-Galilei' di Carrara, che era riuscito a salvare la vita di un bidella che rischiava il soffocamento grazie all’esecuzione della manovra di Heimlich- ha detto sempre Giani- Niccolò era stato ospite nell’ultima edizione del Next Generation Fest, dove avevamo annunciato l’avvio dei corsi. Oggi sono lieto di poter dire che stiamo mantenendo quella promessa”.

"La diffusione della cultura del primo soccorso e della cardioprotezione è un investimento fondamentale per la sicurezza della nostra comunità- ha detto Luigi Paccosi presidente di Cesvot-Questo progetto rappresenta un'opportunità straordinaria per formare i giovani toscani, offrendo loro strumenti concreti per intervenire in situazioni di emergenza e contribuire attivamente al benessere collettivo. Grazie alla collaborazione con le grandi reti di volontariato regionale, non solo trasmettiamo competenze salvavita, ma promuoviamo anche i valori della solidarietà e della cittadinanza attiva. Rendere la scuola un luogo sempre più sicuro e inclusivo significa dare ai ragazzi non solo conoscenze, ma anche la consapevolezza del proprio ruolo nella società e della responsabilità verso gli altri".

"Le competenze che i ragazzi apprendono grazie ai formatori volontari -sottolinea il presidente di Anpas Toscana, Dimitri Bettini -non solo possono salvare una vita, ma contribuiscono anche a creare una diffusa cultura di consapevolezza e responsabilità, rendendo i nostri giovani più attenti alla propria sicurezza e degli altri. 

Un ulteriore tassello nell'ambito della prevenzione. "Nel primo soccorso -aggiunge Lorenzo Andreoni, presidente Regionale Toscana Croce Rossa Italiana - sappiamo perfettamente che un intervento tempestivo può fare la differenza e quella differenza può farla principalmente chi ci è vicino. Siamo profondamente convinti che lavorare su questo messaggio con ragazze e ragazzi delle scuole superiori della Toscana non permetta solo di avere un numero maggiore di operatori abilitati all'utilizzo di un defibrillatore, ma sia la chiave per accendere il vero motore del cambiamento nella cultura del soccorso nel nostro Paese".

L'iniziativa intende quindi rafforzare la consapevolezza nei giovani sull’importanza della cardio-protezione e la rianimazione cardio-polmonare. "Riconoscere i segnali di allerta e saper intervenire di conseguenza in situazioni di emergenza - conclude il presidente della Fondazione Regionale delle Misericordie della Toscana Alberto Corsinovi -oltre a salvare una vita umana, è un valore aggiunto per le nostre comunità ed i suoi componenti, di cui da sempre le Misericordie sono espressione e patrimonio”.


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