Economia giovedì 27 febbraio 2025 ore 18:00
Tutti pazzi per il 'bio', nei mercati fa furore

La Toscana è al sesto posto in Italia per presenza di produttori agricoli di frutta e verdura biologici nei mercati contadini a filiera corta
TOSCANA — Consumatori toscani pazzi per il 'bio', con frutta e verdura biologici che fanno furore nei mercati contadini a filiera corta. La Toscana col suo 24% è al sesto posto in Italia per percentuale di produttori biologici nei mercati contadini sul totale, dietro a Trentino Alto Adige (38%), Calabria (29%), Campania (27%), Friuli Venezia Giulia (26%) ed Emilia Romagna (25%). A rivelarlo è Coldiretti Toscana sulla base della prima indagine su “Il biologico e i mercati contadini” condotta da Ismea assieme a Coldiretti Bio e Campagna Amica.
I mercati a filiera corta, per altro, rappresentano il canale di vendita più utilizzato dagli agricoltori, quello da cui proviene il 43% del loro fatturato. Quasi un terzo dei prodotti biologici acquistati è rappresentato da frutta e verdura, che guidano la top five delle specialità più gettonate, davanti a pasta fresca e uova, formaggi, olio e miele.
Il valore della spesa in prodotto bio effettuata nei mercati contadini e in quelli rionali ammonta oggi, secondo Ismea, a quasi 150 milioni di euro.
Tra chi frequenta i farmers market, l’acquisto diretto dal produttore è diventato infatti il principale canale di approvvigionamento dei prodotti bio, davanti a supermercati e negozi specializzati. La fiducia nei produttori e la qualità del prodotto sono le principali motivazioni alla base della fidelizzazione dei consumatori.
La tendenza, spiega Coldiretti Toscana, è spinta dal fatto che la presenza fisica degli agricoltori rappresenta una garanzia di qualità e autenticità di quanto si va a mettere nella borsa della spesa.
"La vendita diretta – spiega Letizia Cesani, presidente Coldiretti Toscana – mette nelle condizioni le aziende agricole di vendere ad un prezzo equo i loro prodotti; è un contesto che ha permesso a tante realtà non solo di sopravvivere in tempi difficili come quelli attuali ma di crescere e svilupparsi ulteriormente offrendo anche prodotti trasformati e cibi pronti. Ha salvato molte aziende e ha favorito la nascita di nuove".
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