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Attualità venerdì 28 agosto 2015 ore 12:45

Trentottomila firme contro il taglio delle Asl

Servizio di Tommaso Tafi

I promotori del referendum hanno 120 giorni di tempo per provare ad abrogare la riforma sanitaria. E un sostegno bipartisan in Consiglio regionale



FIRENZE — Da Forza italia alla Lega, dal Movimento 5 stelle a Si - Toscana a sinistra a Fratelli d'Italia. Escluso il Partito democratico non esiste consigliere regionale che non veda con il fumo negli occhi la riforma del sistema sanitario della Toscana, promossa dal governatore Enrico Rossi e approvata dall'aula alla fine della scorsa legislatura. 

Una riforma che in sostanza prevede la riduzione del numero di Asl da 12 a 3 a partire dal primo gennaio del 2016. Una riforma che la consigliera del movimento 5 stelle Irene Galletti e il collega di Toscana a sinistra, Paolo Sarti, hanno bollato come inutile, scritta in fretta e furia e in maniera sommaria e che sostanzialmente non produrrà alcun risparmio.

Per questo hanno deciso di appoggiare la promozione del referendum per la sua abrogazione: a partire da oggi i referendari avranno 120 giorni di tempo per raccogliere 38mila firme.

"Ce ne basteranno 60 di giorni - ha detto Gavino Masciocco, promotore del referendum - perchè i cittadini in tutto questo percorso di riforma della governance della Toscana non sono mai stati presi interpellati e hanno voglia di dire la loro".

Per i politici la bocciatura dell'accorpamento delle Asl è totale e inappellabile. "Non si può salvare nulla della riforma - ha detto Sarti - perché è stata scritta frettolosamente ed è inemendabile. Non si può fare altro che cancellarla e ripartire da capo".

"Una riforma serve - ha aggiunto Irene Galletti - ma quella di Rossi è da rigettare in toto. Non si può pensare che un servizio come quello sanitario possa essere gestito con mere logiche aziendali. Bisogna coniugare le esigenze di risparmio con quelle di garantire un servizio universale".

E comunque secondo il Paolo Sarti i risparmi sarebbero pari a zero. "Con aziende sanitarie da un milione di persone - ha detto il consigliere di Si Toscana a Sinistra - il direttore generale sarà costretto a circondarsi di persone affidando incarichi di consulenza. Lo spirito della riforma non è quindi quello di risparmiare ma di ridistribuire il potere".


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