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Attualità sabato 02 novembre 2024 ore 16:46

Minuscoli trasmettitori per trovare i nidi di vespa velutina

Un piccolo dispositivo consente di seguire i movimenti dell'insetto. Nel Pratese il primo nido scovato grazie a questa tecnologia



VAIANO — Trovato a Vaiano, in provincia di Prato, il primo nido di vespa velutina localizzato grazie al radiotracking, ovvero un piccolissimo emettitore che, posizionato sulla vespa, permette di seguirne i movimenti con antenna e ricevente. Il nido a Vaiano è stato individuato in una siepe infestata da edera, ad altezza d’uomo e a circa 400 metri dall’apiario sotto attacco di Velutina.

La tecnologia viene utilizzata nell’ambito del Piano regionale di gestione della specie aliena, operativo dal 2023 in attuazione della normativa europea e nazionale.

Anche detta calabrone asiatico a zampe gialle,la vespa velutina è un insetto originario del sud est asiatico che ha raggiunto il nostro Paese nel 2012, mentre la prima segnalazione in Toscana risale a 5 anni più tardi. E' una vorace predatrice di api da miele.

Il Piano regionale è attuato con il coordinamento scientifico di tre dipartimenti Universitari, il Dipartimento di Scienze Veterinarie con il Dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa e il Dipartimento di biologia dell’Università di Firenze con l’attività di monitoraggio e distruzione o neutralizzazione dei nidi affidati a tre associazioni apistiche toscane Toscana Miele, Associazione Regionale Produttori Apistici, Associazione degli Apicoltori delle Province Toscane e Toscana Miele, le tre maggiormente rappresentative sul territorio toscano.

“Il risultato ottenuto è da considerarsi rilevante in quanto rinvenuto in un area di nuova colonizzazione – ha detto la vicepresidente e assessora all’agricoltura Stefania Saccardi – Essere riusciti a localizzare e rimuovere il nido, come ci dicono i referenti scientifici del Piano regionale, può contribuire a ridurre il numero di regine fondatrici presenti nella prossima stagione produttiva”.

Il gruppo operativo, oltre all’utilizzo di strumenti tecnologici innovativi e sperimentali quali il radiotracking, sta operando attraverso l’implementazione e gestione della rete di monitoraggio su tutto il territorio regionale e l’attività di neutralizzazione/rimozione dei nidi individuati con il personale formato nell’ambito del Piano, per contenere la diffusione della specie che causa ingenti danni all’apicoltura.

I soggetti coinvolti nell’attuazione regionale del piano di gestione della Vespa velutina, collaborano inoltre con altre istituzioni scientifiche quali Il Centro di ricerca Agricoltura e Ambiente del Crea e Associazioni Apistiche di altre regioni anche nell’ambito della rete StopVelutina, nata dal progetto ministeriale del MIPAAF, conclusosi nel 2016, che ha continuato ad operare per mettere a punto efficaci strategie di contenimento di questa specie aliena invasiva.


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