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Attualità giovedì 08 aprile 2021 ore 15:00

AstraZeneca, il vaccino del sì però...

Il Ministero della salute ha ribadito che il vaccino anti-Covid è sicuro dai 18 anni in su ma che è preferibile usarlo negli over 60. Ok ai richiami



ROMA — Diciamo pure che non se ne può più dei continui tentennamenti delle autorità sanitarie sul vaccino anti-Covid prodotto da Astrazeneca (ora ribattezzato dai produttori Vaxzevria), messo in discussione e riabilitato a ripetizione per alcuni rari casi di trombosi venosa profonda riscontrate in una sessantina di persone fra i milioni di vaccinati in Europa e nel Regno Unito. Ma, visto che non c'è possibilità di scelta, non ci resta che prendere atto della cronaca.

E l'ultimo capitolo di questa saga esasperante è la circolare con cui il Ministero della salute italiano, alla luce del pronunciamento di ieri sera dell'Ema (l'autorità europea sui medicinali) ha ribadito alle Regioni che" il vaccino Vaxzevria è approvato per la somministrazione dai 18 anni d'età in su". Tuttavia, "sulla base delle attuali evidenze, tenuto conto del basso rischio di reazioni avverse di tipo trombo-embolico a fronte dell'elevata mortalità da Covid-19 nelle fasce di età più avanzate - si legge nella circolare - si rappresenta che è raccomandato un uso preferenziale nelle persone sopra i 60 anni". "Chi ha ricevuto una prima dose di Vaxzevria - recita ancora la circolare - può completare il ciclo vaccinale col medesimo vaccino". Insomma, il vaccino è efficace ma c'è sempre un però.

Anche la commissione tecnico scientifico dell'Aifa (Agenzia italiana del farmaco) si è barcamenata confermando che gli eventi trombo-embolitici nei vaccinati con AstraZeneca si sono verificati ma raramente e soprattutto hanno riguardato persone con meno di 60 anni, quindi il bilancio fra i benefici e i rischi resta positivo. Non solo: la casistica sta dimostrando che, nelle persone vaccinate con più di 60 anni, l'incidenza di reazioni avverse è stata al di sotto delle attese, facendo ipotizzare agli esperti addirittura un effetto protettivo del vaccino negli anziani.

Vedremo come sarà riorganizzata la campagna vaccinale in Italia e in Toscana alla luce delle nuove indicazioni. Per le 18 di oggi è stata annunciata una conferenza stampa in materia del presidente del Consiglio Mario Draghi.

Resta il fatto che, allo stato attuale, il vaccino più distribuito in Italia resta quello della Pfizer, 10.259.730 dosi; Astrazeneca ne ha consegnate 3.988.600 mentre Moderna 1.320.400.  Fino ad oggi, sono state effettuate complessivamente 11.738.824 somministrazioni.

Oggi il presidente della regione Eugenio Giani ha voluto ribadire su Facebook che la Toscana è, insieme al Veneto e al Lazio, fra le regioni che hanno vaccinato il maggior numero di settantenni, allegando a riprova la tabella pubblicata sul sito del governo.

"La Toscana è tra le regioni che hanno somministrato più vaccini con AstraZeneca alla fascia di età 70-79 - ha scritto Giani - ed è tra quelle che hanno coperto maggiormente anche gli over 90; somministreremo con i medici di famiglia la prima dose di Pfizer anche a tutti gli over 80 entro le prossime due settimane".

Qui sotto il post di Giani, integrale.

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La Toscana è tra le regioni che hanno somministrato più vaccini con AstraZeneca alla fascia di età 70-79. Tra quelle che...

Pubblicato da Eugenio Giani su Giovedì 8 aprile 2021

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