Dolce come un pinguino
di Blue Lama - domenica 04 febbraio 2024 ore 00:05
La penisola di Valdès, sulla costa orientale dell'Argentina, 1.500 chilometri a sud di Buenos Aires, è lontana da tutte le rotte turistiche più trafficate.
E meno male: questo paradiso di 3.600 chilometri quadrati, popolato da milioni di animali in libertà e patrimonio Unesco dal 1999, è un luogo che il turismo di massa, se aggiunto alla pesca non regolamentata, all'inquinamento e ai cambiamenti climatici, potrebbe annientare nel giro di pochi anni. Spazzando via le sue favolose città di pinguini.
La penisola di Valdès è uno dei più importanti siti del mondo per la riproduzione dei pinguini di Magellano, così chiamati perchè furono descritti per la prima volta sull'omonimo stretto, in Patagonia.
Avendo le ali evolute in pinne, questi uccelli non possono volare ma in compenso nuotano in una maniera formidabile. E così ogni anno, da Settembre ad Aprile, in centinaia di migliaia migrano dalle coste meridionali del Sudamerica fino a qui. Per fare il nido e mettere al mondo altri pinguini.
Sulla penisola le colonie, le cosiddette pinguinere, sono due: quella di Punta Tombo, gigantesca, si parla di un milione di esemplari, e quella più piccola di San Lorenzo. Io le ho visitate alla fine di Dicembre con una brava guida. Se potessi, ci ritornerei a razzo.
I pinguini di Magellano sono alti 45-50 centrimetri e pesano dai 3 ai 5 chili circa. Hanno un fitto piumaggio lucido e impermeabile, i colori sono il nero e il bianco, combinati in una bella livrea.
In acqua usano le pinne per spingersi in avanti e le zampe palmate per cambiare direzione e sono velocissimi, piccoli siluri capaci di toccare i 25 chilometri all'ora.
Attraversare una pinguinera significa camminare in mezzo a una distesa infinita di tane, facendo attenzione a non disturbare una moltitudine di pinguini che si muovono in coppia, in gruppo, da soli o con i pulcini al seguito.
Siamo in un parco protetto, nessun cacciatore ci ha mai messo piede, e quindi l'atteggiamento prevalente di questi animali nei confronti dei visitatori è l'indifferenza o una vaga curiosità. E comunque è vietato toccarli e dar loro da mangiare, quindi le interazioni sono limitate. Se importunati, possono diventare bellicosi.
Nutrendosi di pesci, calamari e minuscoli crostacei, i pinguini di Magellano hanno sviluppato raffinatissime tecniche di caccia, spesso condotte in cooperativa per incrementare il bottino finale, ad esempio schierandosi in formazioni strategiche per accerchiare interi banchi di pesce.
La mia guida mi spiegò che la loro organizzazione sociale è complessa e ha una struttura gerarchica che si riflette anche nella dislocazione delle tane all'interno della colonia: gli esemplari dominanti per temperamento e intelligenza abitano in quelle più vicine al mare per avere un accesso più rapido al cibo.
Stiamo parlando di comunità che possono comprendere migliaia di individui e quindi la comunicazione è basilare, sia fra i componenti di un gruppo che all'interno di una coppia. I pinguini si parlano emettendo strani versi (a volte simili a barriti, altre al raglio di un asino) oppure con movimenti della testa e del corpo che esprimono chiaramente obiettivi ed emozioni.
Queste modalitá vengono utilizzate anche per risolvere eventuali contrasti. Gesti violenti e aggressioni si verificano raramente: per il bene primario della sopravvivenza della specie si punta a conservare relazioni pacifiche. Anche perchè i nemici esterni abbondano, in mare, in cielo e sulla terra (leoni marini, orche, volpi, gabbiani e altri predatori).
I pinguini sono anche monogami: quando, dopo un laborioso corteggiamento del maschio, la femmina dice sì, i due innamorati si accoppiano e poi restano fedeli l'una all'altro per tutta la vita (circa 25 anni), ritrovandosi di anno in anno, allo scoccare della stagione riproduttiva e dopo aver nuotato per centinaia di chilometri, nello stesso sito dove hanno costruito il loro primo nido. E lì la forza della vita continua a fare il suo corso.
Con i pulcini, molto timidi e coperti da soffici piume grigie che poi mutano, entrambi i genitori sono affettuosissimi.
Neanche a dirlo, il pinguino e la pinguina covano le uova a turno per 40 giorni e sempre a turno accudiscono la prole e si occupano della sicurezza del nido: mentre uno sorveglia i piccoli, l'altra va a procacciare il cibo e viceversa.
Insomma, la parità di ruoli fra i sessi e l'armonia sociale sono le regole di base. E così, anche dai pinguini noi umani abbiamo solo da imparare.
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Blue Lama