Alzare le testa per vedere cosa c'è intorno a noi
di Nadio Stronchi - sabato 26 febbraio 2022 ore 07:30
Gli uomini sono poca cosa se paragonati all’immensità del mondo. Ed è forse per questo che l’Icaro di Bruegel, lungi dall’essere venerato come esploratore, come colui che vuole ampliare i confini della conoscenza, diventa un personaggio goffo, raffigurato mentre dimena le gambe, precipitato in mare a testa in giù.
L’artista relega Icaro in un angolo del dipinto, scegliendo piuttosto di soffermarsi sull’uomo con l’aratro, tutto concentrato sul suo cavallo e sul solco da tracciare, così altri personaggi non si curano di Icaro che sta annegando. Nonostante sia in corso un evento drammatico, la vita e le fatiche degli uomini comuni proseguono senza stravolgimenti.
Le figure sono circondate da un’insenatura del mare con i boschi, le montagne, un porto in lontananza e il sole che tramonta all’orizzonte. Il dipinto di Breugel si pole interpretare con due concetti di fondo socio-psicologico: l’ambizione smisurata di Icaro nel voler volare sempre più in alto preso dalla vanità e l’indifferenza dei personaggi intorno che non si accorgono del dramma, presi da egoismo, che si sta consumando con l’annegamento di Icaro; Fanno parte delle debolezze umane.
Rappresenta la storia umana fatta di alti e bassi sociali anche nelle situazioni più tranquillizzanti come raffigurati dal pittore attraverso il paesaggio luminoso e normalizzato. Ogni evento umano porta con se acuti egoistici che si contrappongono nello stesso momento tra gioia e tragedia come fossero dei corpi separati e non come in realtà sono dei risultati che interessano tutto il “teatro umano”. Ogni persona deve allungare la vista sui traguardi che spesso sono fatali anche se le apparenze iniziali non turbano più di tanto.
L’indifferenza sulle contraddizioni che ci seguono come animali addomesticati che un giorno si rivolteranno mordendo la coscienza e la vita di ognuno di noi. Intraprendere un progetto personale anche come fare un vino è un fatto modesto rispetto alle tragedie umane come le guerre, ma ognuno porta con se delle piccole “guerre” che non devono far perdere di vista l’equilibrio in se del progetto e del rapporto con gli altri, in questo caso con il consumatore-spettatore che esige chiarezza e rispetto;
Attenzioni reciproche portano tranquillità con dei giudizi che non devono sfociare in piccole tragedie. Il mio pensiero può apparire una amplificazione degli eventi umani; Degustare un vino, a volte, diviene un motore psicologico verso molte aperture mentali; Perciò degustate i vini che vi gradiscono con motivazioni culturali e sociali. Il vino è un soggetto molto chiaccherato perché non è solo cibo. Così la pittura non è solo oggetto.
Nadio Stronchi