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Attualità giovedì 23 maggio 2024 ore 17:50

Scoperta un'antica scultura che ritrae Brunelleschi

La scultura in terracotta

Realizzata nel primo Rinascimento dal figlio adottivo del grande architetto, è stata acquistata per 300mila euro dall’Opera di Santa Maria del Fiore



FIRENZE — Realizzata nel primo Rinascimento, è sopravvissuta a quasi 600 anni di storia: una scultura in terracotta che ritrae il grande architetto Filippo Brunelleschi, recentemente scoperta, è stata acquistata per 300mila euro dall’Opera di Santa Maria del Fiore.

 L’opera fu realizzata nel 1447 da Andrea di Lazzaro Cavalcanti detto il Buggiano, figlio adottivo e unico erede di Brunelleschi. 

La scoperta si deve agli storici dell’arte Giancarlo Gentilini e Alfredo Bellandi che hanno identificato in questa scultura il modello realizzato dal Buggiano, presumibilmente tra febbraio e marzo del 1447, per il busto marmoreo del Brunelleschi destinato al monumento commemorativo nel Duomo di Firenze a lui affidato dagli Operai dell’Opera di Santa Maria del Fiore.

Il monumento a Brunelleschi nel duomo di Firenze

La testa in terracotta (cm 25,6 x 22,1 x 20,2) è stata modellata senza l’ausilio di un calco, plasmando un compatto blocco di argilla quasi pieno, come testimonia anche il peso considerevole: oltre 7 chili.

La scultura, rinvenuta tra gli arredi di una dimora storica dell’area fiorentina, adesso sarà sottoposta ad un restauro ed in seguito esposta in mostra, per poi entrare a far parte della collezione del Museo dell’Opera del Duomo.

Si tratta di una scoperta eccezionale.  "Oltre all’indubbio valore dell’arte di Andrea Cavalcanti - spiega l'Opera di Santa Maria del Fiore - sono rarissimi i ritratti del Brunelleschi coevi o di poco successivi alla sua morte. A parte quello nel monumento marmoreo nella Cattedrale di Firenze e la maschera mortuaria nel Museo dell’Opera del Duomo, se ne conoscono solo altri due in pittura: il profilo giovanile inserito da Masaccio negli affreschi della Cappella Brancacci al Carmine, nella scena raffigurante San Pietro in cattedra (1427-28), e quello assai più modesto nella nota tavola conservata nel Museo del Louvre, attribuita dal Vasari a Paolo Uccello e oggi discussa con una datazione verso il 1470".

Non solo: si tratterebbe infatti di una delle più antiche effigi in terracotta esistenti.


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