Attualità venerdì 27 marzo 2015 ore 19:07
Guerra aperta all'italian sounding

Il ministro Martina ha annunciato che da quest'estate negli Stati Uniti i prodotti made in Italy saranno raccolti sotto il marchio Segno unico Italia
FIRENZE — Parte dagli Usa la lotta contro l'italian sounding, il mercato di prodotti che sembrano italiani, ma in realtà non lo sono. Prodotti che richiamano località e sapori della nostra tradizione, dal Parmesan al salam Napoli, alla soprassata Daniele, ma che nulla hanno a che fare con l'Italia.
Prodotti che secondo alcune stime del governo italiano, hanno un mercato da 54 miliardi di euro l'anno.
Per porre un freno a questo fenomeno che mina l'economia agroalimentare italiana che rappresenta circa l'8% del pil nazionale, il ministro dell'Agricoltura Maurizio Martina, arrivato a Firenze per partecipare a una due giorni di dibattito su Expo, ha deciso di lanciare il "Segno unico Italia", un marchio sotto il quale confluiranno tutti i prodotti - siano essi dop, igp docg - autenticamente made in Italy.
Un marchio che non finirà direttamente sulle confezioni degli alimenti, ma sugli scaffali dei supermercati dove potranno essere esposti solo i prodotti italiani.
Si partirà dagli Stati Uniti da quest'estate: "C'è una Commissione di garanzia, fatta da professionisti del settore - ha spiegato Martina -, che analizzerà il lavoro di diverse agenzie di comunicazione e credo che con metà aprile questa prima fase finirà per andare poi all'applicazione".
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