Attualità sabato 22 febbraio 2025 ore 13:00
Studiosi toscani per salvare le tartarughe

L'università partner di un progetto europeo per salvaguardare gli animali dal rischio di intrappolamento dovuto a reti e lenze abbandonate o perse
PISA — Proteggere le tartarughe marine dalla cosiddetta pesca fantasma, ovvero il rischio di intrappolamento dovuto ad attrezzi da pesca abbandonati o persi come reti, lenze, nasse che possono trasformarsi in trappole mortali e continuare a catturare pesci e altre specie per mesi o addirittura anni. E' questo l'obiettivo del progetto europeo Life Oasis, di cui è partner anche l'università di Pisa.
Ogni anno, spiega l'ateneo, nel Mediterraneo molte tartarughe marine possono rimanere intrappolate in attrezzi da pesca persi o abbandonati. Life Oasis è stato istituito per affrontare questo problema. Il progetto durerà cinque anni e punta a mitigare gli impatti negativi della pesca e dei rifiuti marini sulla biodiversità del Mediterraneo, con particolare attenzione alle tartarughe Caretta caretta, una specie prioritaria, censita anche nella Direttiva Habitat e classificata nella Lista Rossa della Iucn come specie “Vulnerabile” a livello globale.
Il progetto svilupperà di un modello intelligente di dispositivi ancorati sul fondale marino usati per pescare in modo controllato e sostenibile. Gli strumenti saranno dotati di sensori avanzati per monitorare l’ecosistema circostante e raccogliere dati sulla presenza di pesci e specie protette come le tartarughe marine. Verrà inoltre realizzata una mappatura degli attrezzi da pesca abbandonati, persi o scartati nel Mediterraneo.
“Il progetto coniuga innovazione tecnologica e ricerca scientifica, promuovendo la sinergia tra pescatori, operatori del settore e ricercatori”, ha spiegato il professor Paolo Casale, referente scientifico per l’Ateneo pisano ed esperto nella conservazione delle tartarughe marine. "L'obiettivo- prosegue- è triplice: prevenire la cattura accidentale delle tartarughe marine, promuovere la sostenibilità della pesca e tutelare la biodiversità".
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