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Attualità giovedì 27 ottobre 2022 ore 18:50

Videochiamata al 118 per salvarle la vita

centrale operativa di 118

Ha rischiato di soffocare mentre mangiava. Col nuovo sistema la centrale operativa ha impartito istruzioni per rianimarla in attesa dei soccorsi



PISTOIA — Aveva ingerito un corpo estraneo durante il pasto e rischiava di morire soffocata. E invece no: grazie al nuovo sistema di contatto in videochiamata, dotato di Gps e di fotocamera, la centrale di 118 è riuscita a impartire ai presenti le istruzioni necessarie alle manovre rianimatorie da praticare alla malcapitata in attesa dell'arrivo dei soccorritori. Così lei è salva.

Il sistema innovativo è stato introdotto per la prima volta in Toscana nella centrale operativa di 118 che gestisce la rete di soccorso nell'Empolese e in provincia di Pistoia. La videochiamata consente sia la geolocalizzazione dei pazienti che la trasmissione delle immagini in centrale.

Non serve scaricare nessuna app: le immagini, spiega il direttore area emergenza territoriale 118 e della Cross di Pistoia Piero Paolini, vengono trasmesse via telefono (tramite Internet) direttamente dal luogo dell’evento alla Centrale 118Il sistema è tra l’altro dotato di un traduttore simultaneo di tutte le lingue conosciute.

Nel caso che ha fatto da apripista alla nuova era del soccorso in video la donna si trovava a pranzo al ristorante quando ha smesso di respirare divenendo scura in volto. Ai presenti sono state impartite le istruzioni di primo intervento, a partire dalle compressioni sul torace.

La donna ha quindi ripreso lentamente a respirare e a sbattere le palpebre. Era salva. Al loro arrivo l'equipaggio di 118 ha individuato e rimosso il boccone che bloccava le vie aree. Quindi la corsa in ospedale. Titoli di coda per il lieto fine: sono 7 i professionisti che hanno coordinato l'intervento. Dalla centrale operativa gli infermieri Chiara Andreotti, Roberto Ferrari e Elisabetta Maffucci, il dottor Michele Arzì e i tecnici Manuel Presi e Andrea Meoni, e a bordo del mezzo di soccorso l’infermiere Guido Bruschi.


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