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Le vere cifre del Fact-checking: finisce così la censura?
Le vere cifre del Fact-checking: finisce così la censura?

Cronaca giovedì 05 dicembre 2024 ore 18:40

Falsi commercialisti, decine di clienti truffati

guardia di finanza

Gli ignari malcapitati si sono visti recapitare cartelle esattoriali per mancati pagamenti. Appropriazioni indebite stimate in 3 milioni di euro



PROVINCIA DI PISA — I commercialisti non erano tali, ma la truffa perpetrata ai danni della loro quarantina di clienti quella era sì che era reale ed aveva portato due uomini e una donna ad appropriarsi indebitamente di circa 3 milioni di euro. A scoprire tutto è stata la guardia di finanza del comando provinciale di Pisa, la cui attività investigativa è partita dopo alcune denunce sporte da imprenditori, commercianti, liberi professionisti e altri raggirati dai tre che adesso dovranno rispondere di esercizio abusivo della professione, truffa e bancarotta fraudolenta.

Nel tempo i malcapitati si erano trovati destinatari, da parte dell’Agenzia delle Entrate, di cartelle esattoriali per il mancato pagamento delle imposte e di comunicazioni di fermo amministrativo delle auto di proprietà. Dopo aver eseguito l’accesso al cassetto fiscale si erano accorti che qualcuno, per loro conto, aveva inoltrato all’amministrazione finanziaria false richieste di rateizzazione o rottamazione del debito tributario accumulato.

Le Fiamme Gialle hanno accertato che i tre soci, nello svolgere la professione di consulenti fiscali senza alcun titolo abilitativo o iscrizioni all’albo, avevano truffato circa una quarantina tra lavoratori autonomi, imprenditori edili, commercianti, medici e gioiellieri appropriandosi indebitamente del loro denaro - pari a circa 3 milioni di euro - incassato in contanti o tramite assegni bancari, per la cura e la gestione della contabilità con incarico di provvedere al pagamento delle imposte e dei contributi previdenziali dovuti in relazione all’attività commerciale svolta.

Ma dopo aver intascato l’ingente somma di denaro, utilizzata principalmente per le spese di natura personale, i falsi commercialisti nel periodo dal 2017 al 2023 avrebbero volontariamente portato a fallimento la loro società, distraendone il patrimonio aziendale e occultando i libri e le scritture contabili alla curatela.


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L'inchiesta è stata portata avanti dalla guardia di finanza
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