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Cronaca giovedì 17 novembre 2022 ore 18:00

Boom di minori ricattati e vittime di cyberbulli

Aumento esponenziale dei reati di adescamento ed estorsione attraverso i social, i dati dell'ultimo report del Servizio di polizia postale



ROMA — Il Servizio Analisi Criminale del Viminale che utilizza gli archivi elettronici di polizia e li pone in correlazione con altre banche dati ha diramato il Report Novembre 2022 che esplora la “frontiera del mondo virtuale” con riferimento al cosiddetto revenge porn, ovvero la “diffusione illecita di immagini sessualmente esplicite", mentre uno specifico contributo fornito dal Servizio di Polizia Postale e delle Comunicazioni approfondisce i fenomeni di adescamento online, cyberbullismo e sextortion, ma anche social challenge e i “gruppi social pro-anoressia”.

Nell'approfondimento, dedicato al Web, emerge, negli anni 2020 e 2021, una significativa crescita di tutti gli indicatori inerenti i dati presenti nella Banca dati forze di polizia attinenti alla diffusione illecita di immagini sessualmente esplicite. Analogamente gli elementi informativi forniti dal Servizio di Polizia Postale e delle Comunicazioni evidenziano un significativo incremento dei casi trattati in materia di adescamento online, cyberbullismo e sextortion.

Nel report si legge che il “mondo virtuale” è sempre più alternativo al mondo reale come luogo di vita e di incontro "Si tratta di un “trasferimento” sempre più ampio e pervasivo, in costante e crescente espansione, anche, e soprattutto, nel mondo giovanile" e si legge inoltre "I giovani utilizzano la rete non solo quale forma di immediata socializzazione, ma anche per esprimere forme di aggressività, di sfida, di provocazione nonché di prevaricazione nei riguardi dei loro coetanei, di norma ed in media più vulnerabili degli adulti".

Revenge porn "il numero dei reati complessivamente commessi è in evidente crescita. Nel 2021, a poco più di due anni dall’entrata in vigore della norma, i reati hanno superato del 43% quelli commessi nell’anno precedente; all’opposto, nel primo semestre di quest’anno, si registra un decremento del 27% (è, tuttavia, importante rammentare che si tratta di un dato operativo, suscettibile di variazioni). Il numero delle vittime minori ha fatto registrare un aumento pari al 25% nel 2021 ed una diminuzione del 24% nel periodo Gennaio – Giugno 2022, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente".

"Stanno emergendo ulteriori fenomeni nuovi e preoccupanti, quali l’adescamento online, il cyberbullismo, la sextortion, il sexting, ovvero lo scambio di messaggi testuali o di immagini private con contenuto sessuale". 

L’inesperienza "legata alla evidente curiosità sessuale dei giovani induce, in particolare gli adolescenti, e talvolta i bambini, ad essere più esposti a quelle situazioni di pericolo che potrebbero poi condurli verso un insidioso percorso fatto di umiliazioni, minacce, ricatti, richieste di denaro, con conseguenze negative sul loro sistema relazionale e sociale, fino al completo isolamento ed alla crisi d’identità. La paura e la vergogna di essere derisi, sminuiti, violati nella propria privacy ed intimità, additati e riconosciuti attraverso immagini rese pubbliche , possono avere, quali ulteriori effetti, quelli dell’autoisolamento e del silenzio, forme di condizionamento tanto forti da indurli a non confidare ad alcuno, che sia esso un amico, un insegnante o addirittura un genitore, la drammatica esperienza vissuta" questo forse il motivo per il quale il fenomeno risulta sottostimato, seppur in evidente incremento negli ultimi tempi, come rappresentato dal Servizio di Polizia Postale e delle Comunicazioni.

Focus sui dati

Adescamento online 

"A livello generale i dati del 2021 relativi all’adescamento online hanno registrato un incremento del +33% rispetto all’anno 2020. La fascia di età 10-13 è quella più coinvolta, con una tendenza in aumento pari al 38% dei casi trattati lo scorso anno rispetto a quello precedente. Degno di attenzione è il dato che riguarda il numero dei casi che coinvolgono bambini sotto i 10 anni: casistica numericamente quasi assente prima della pandemia, è attualmente presente a riprova del fatto che le restrizioni dovute all’emergenza sanitaria hanno indotto un numero sempre più grande di piccoli internauti sul web, determinando per queste potenziali fragili vittime un incremento repentino del rischio di essere esposti ad approcci sessuali online da parte di adulti. Compaiono tra i luoghi di contatto, tra minori e adulti pedofili, anche i videogiochi, sia su app che con consolle di gioco connesse ad internet".

Cyberbullismo 

"Per quanto riguarda i casi di cyberbullismo si è registrato un incremento pari al 13%, tra l’anno 2020 e il 2021, significando che per quanto riguarda la fascia di età 0-9 anni i dati sono rimasti sostanzialmente identici, mentre l’incremento maggiore è quello che ha riguardato la fascia di età 14-17".

Sextortion

"È un fenomeno che di solito colpisce gli adulti in modo violento e subdolo. Fa leva su piccole fragilità ed esigenze personali, minacciando, nel giro di qualche click, la tranquillità delle persone. Recentemente la sextortion impatta su vittime minorenni, con effetti lesivi potenziati: la vergogna che i ragazzi provano impedisce loro di chiedere aiuto ai genitori o ai coetanei di fronte ai quali si sentono colpevoli di aver ceduto alla tentazione e di essersi fidati di perfetti e “avvenenti” sconosciuti. Il senso di intrappolamento che sperimentano le vittime è amplificato spesso dalla difficoltà che hanno nel pagare le somme di denaro richieste".

Social Challenge 

"Si tratta di sfide che si diffondono tra i giovani attraverso la “viralizzazione” di video nei quali i ragazzi si sfidano a compiere azioni più o meno pericolose, allo scopo di crescere in popolarità sul web. Tra tutti ricordiamo la skull breaker challenge, per la quale due ragazzi affiancano un terzo e, mentre questo salta, gli altri fanno uno sgambetto che determina la caduta violenta del malcapitato".


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