Attualità sabato 17 settembre 2022 ore 18:55
Cibo, luce e gas, ecco le città più care d'Italia
Ci sono quattro città toscane tra le dieci più care per i costi dell'energia elettrica e del gas ed una per i prezzi relativi ai prodotti alimentari
ROMA — Uno studio mette in ordine la classifica completa delle città con i maggiori rincari annui per quanto riguarda due voci del paniere: cibo e bevande, luce e gas. Ad elaborarlo sono stati gli analisti dell'Unione Nazionale Consumatori sui dati Istati di Agosto.
Se da una parte i rincari si sono già fatti sentire, ad esempio sui prodotti di largo consumo che già a Settembre hanno visto un ritocco dei prezzi al rialzo, la maggiore preoccupazione dei consumatori ma anche degli esercenti e commercianti è rivolta al mese di Ottobre quando i rincari più pesanti potrebbero abbattersi sulle materie prime a partite dalle forniture, di alimentari come di risorse energetiche.
Questo lo stato della situazione ad oggi, metà Settembre, secondo gli analisti dell'Unione nazionale consumatori.
Energia elettrica, gas e altri combustibili
In Italia il rincaro ad Agosto è stato del 76,4%, con una stangata a famiglia pari in media a 1.030 euro su base annua, in alcune città si è più che raddoppiato rispetto allo scorso anno.
"I cittadini più bastonati" come dicono i consumatori sono (tabella n. 1) a Bolzano, dove le spese per luce e gas volano del 117,5% su Agosto 2021, medaglia d'argento a Trento, +116,7%. Sul gradino più basso del podio Perugia (+86,8%). Seguono Teramo (+86,6%), Terni (+85,7%), al sesto posto Lucca (+84,5%), poi Grosseto (+84%), ni primi dieci a chiudere Pistoia, Livorno e Pescara, tutte con +83,9%.
Le città meno tartassate sono in Liguria, con Genova al primo posto con +63,4%, La Spezia e Imperia in seconda posizione con +64,5%. Segue la Sardegna con Sassari (4°, +64,7%) e Cagliari (5°, +66,4%). Bene anche Reggio Calabria (7° con +67,4%), e la Campania con Napoli (9° nella top ten dei virtuosi con +68,1%), Benevento (6°, +67,2%) e Caserta (8°, +67,5%).
Prodotti alimentari e le bevande analcoliche
Sono saliti in Italia del 10,5%, equivalenti ad una mazzata pari in media a 592 euro in più su base annua, in molte città è andata ben peggio.
A guidare la classifica (Tabella n. 2) della città peggiori è sempre Cosenza, che aveva già vinto a luglio, dove cibo e bevande segnano un rialzo del 13,9% rispetto ad agosto 2021, +898 euro in termini di aumento del costo della vita per una famiglia media. Al secondo posto Ascoli Piceno, con un incremento dei prezzi del 13,4% e un aggravio annuo pari a 729 euro, al terzo Teramo dove mangiare e bere costa il +13% in più, pari a 695 euro. Seguono Imperia (+12,8%, 685 euro), Terni (+12,7%, 762 euro), al sesto posto Arezzo (+12,6%, +708 euro), poi Macerata (+12,4%, 675 euro), Avellino (+12,2%, +782 euro). Chiudono la top ten Verona, Potenza e Catania, tutte e 3 con un'inflazione del 12,1% e una spesa aggiuntiva a famiglia pari, rispettivamente, a 654, 706 e 701 euro.
La città più risparmiosa per mangiare e bere è Parma, dove i prezzi crescono "solo" del 7,6%, pari a 406 euro. Medaglia d'argento per Cremona (+7,8%, +446 euro) e sul gradino più basso del podio Bergamo (+8%, +458 euro). Al 4° posto Milano, +8,4% e un aggravio a famiglia pari a 457 euro.
Tabella n. 1: Classifica delle città con inflazione più alta per energia elettrica, gas e altri combustibili – mese di agosto (dati tendenziali)
Tabella n. 2: Classifica delle città con inflazione più alta per prodotti alimentari e le bevande analcoliche– mese di agosto (dati tendenziali)
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