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Cronaca lunedì 18 settembre 2017 ore 17:45

Consip, altri due fascicoli sulle fughe di notizie

La procura romana ha aperto due fascicoli in merito alla pubblicazione sulla stampa di notizie riguardanti il contenuto di audizioni davanti al Cms



ROMA — La procura di Roma ha deciso di indagare su due nuove fughe di notizie riguardanti la Consip, la centrale acquisti della pubblica amministrazione al centro di un'inchiesta per corruzione pesantemente inquinata da soffiate che avrebbero coinvolto anche i livelli istituzionali più alti dello Stato (vedi qui sotto gli articoli collegati) come il ministro dello sport Luca Lotti, il comandante generale dell'Arma dei Carabinieri Tullio del Sette e quello della Legione Toscana Emanuele Saltalamacchia (tutti e tre indagati per rivelazione di segreto d'ufficio), il maggiore del Noe Giampaolo Scafarto e il numero due del Noe Alessandro Sessa (il primo accusato di falso e rivelazione di segreto d'ufficio, il secondo di depistaggio) oppure persone molto vicine al segretario del Pd ed ex premier Matteo Renzi come il padre Tiziano, indagato di traffico di influenze illecite.

Nel caso specifico i nuovi fascicoli riguardano due audizioni di magistrati davanti al Csm (Consiglio superiore della magistratura) il cui contenuto è poi finito su alcuni quotidiani. Prima di aprire i due fascicoli, i titolari delle indagini sulla Consip hanno esaminato tutta la documentazione ricevuta dal Csm nei giorni scorsi. I nuovi fascicoli sono al momento a carico di ignoti e l'accusa ipotizzata è, di nuovo, rivelazione di segreto d'ufficio.

Sempre nell'ambito dell'inchiesta Consip, nei giorni scorsi aveva innescato polemiche e interrogazioni parlamentari sul ruolo di alcuni ufficiali dei carabinieri in un presunto tentativo eversivo contro il governo di Matteo Renzi il contenuto pubblicato da alcuni quotidiani di un'audizione davanti al Csm della procuratrice di Modena Lucia Musti. Nell'audizione, Musti ha parlato del comportamento di due ufficiali dei carabinieri coinvolti nella vicenda Consip, il maggiore del Noe Giampaolo Scafarto e il colonnello Sergio de Caprio, meglio conosciuto con il soprannome di Ultimo (vedi qui sotto l'articolo collegato)da lei incontrati quando i due ufficiali le avevano trasmesso gli atti relativi a un'inchiesta sulla cooperativa Cpl Concordia. Successivamente convocata di fronte al Csm, Musti, stando ai quotidiani, avrebbe espresso giudizi molto duri e negativi nei confronti dei due ufficiali, riferendo frasi da essi pronunciate come "Lei ha in mano una bomba, arriviamo a Renzi". Ma oggi la procuratrice ha dichiarato all'Ansa che le sono state attribuite "affermazioni" che non ha "mai fatto" o che "non rendono in modo fedele" quanto da lei riferito "in audizione davanti al Cms".

E sempre oggi proprio Matteo Renzi in un post su Facebook ha cercato di smorrzare le polemiche scrivendo: "Sulla vicenda Consip non ho mai pronunciato parole quali golpe o complotto. Ho sempre detto una cosa diversa: pieno rispetto delle istituzioni, sempre. Ci sono delle "coincidenze" strane in questa storia. Toccherà ai magistrati fare chiarezza. Noi aspettiamo la verità senza gridare". 

In realtà di complotto a caratteri cubitali ha scritto non più tardi di venerdì scorso Democratica, la nuova testata on line del Pd, titolando l'articolo di apertura "Il Complotto" e specificando nel sottotitolo: "Sempre più chiaro il tentativo eversivo di una parte delle istituzioni contro il Pd e la sua leadership. Mentre la Lega ladrona non restituisce il maltolto" (vedi qui sotto nella fotogallery).


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