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Lavoro mercoledì 09 marzo 2022 ore 19:10

Trasporti, carburanti alle stelle e rifornimenti dimezzati

Le compagnie petrolifere hanno dimezzato le riforniture di carburanti. Dopo l'aumento dei prezzi, nuova emergenza. Cna: "Settore in forte sofferenza"



TOSCANA — Il settore dei trasporti è stato uno dei primi a subire le nefaste conseguenze dell'aumento vertiginoso dei costi dell'energia. E adesso, dopo gli aumenti incontrollati dei prezzi dei carburanti, ecco una nuova emergenza: le compagnie petrolifere hanno tagliato le forniture di oltre il 50% e quindi adesso diventa difficoltoso, al di là dei costi, anche solo fare il pieno dei serbatoi.

Per sottolineare la sofferenza del settore, la Cna Fita Firenze cita un dato eloquente: in 2 anni ha chiuso il 5% delle imprese.

"Alla metà di Gennaio il gasolio costava 1,60 euro al litro, alla metà di Febbraio 1,7 e in questi giorni 2,006 per un aumento complessivo del 47% rispetto al 2020 - spiega in una nota Marco Carraresi, presidente Unione Fita Trasporti merci e persone di Cna Firenze - Situazione ancora più pesante per gli autotrasportatori che hanno effettuato investimenti green: un camion a metano deve sopportare un rincaro del carburante di quasi il 90% che si traduce in un aumento di spesa di oltre 18mila euro l’anno".

“Il costo dei carburanti deve essere calmierato - dichiara Carraresi - Dal governo ci aspettiamo risposte che per altri settori sono già state individuate. Caro-energia per noi vuol dire caro-carburanti”.

Il “noi” si riferisce alle 2.608 imprese attive nel settore trasporti-magazzinaggio nella sola Città Metropolitana di Firenze. Un comparto peraltro formato per il 66% da artigiani. Come già scritto in apertura, al problema, enorme, del costo dei carburanti, si è aggiunto di recente ma anche quello della loro difficile reperibilità.

“Le compagnie petrolifere stanno tagliando le forniture di oltre il 50% e, a catena, tutti gli utenti finali iniziano a subirne conseguenti ed allarmanti ripercussioni. Una situazione che deriva dalla crisi internazionale ma, probabilmente, anche da sacche di speculazione senza scrupoli” prosegue Carraresi.

Tagli e aumenti non colpiscono soltanto gli autotrasportatori che stanno iniziando ad avere difficoltà nella programmazione dei loro servizi ma anche Ncc, bus operator e tassisti che hanno visto aumentare esponenzialmente i costi fissi della propria attività - di cui i carburanti rappresentano circa il 30% - a fronte di tariffe, invece, ferme da anni.

Una platea di interessati finisce per allargarsi ad interi settori dell’economia che rischia così di spegnersi ancor più: idraulici, elettricisti, falegnami, padroncini, agenti di commercio.

“Chiediamo al Governo un maggiore ed immediato sforzo per contenere queste difficoltà e contribuire a rassicurare gli operatori del settore - conclude Carraresi - Tra le misure proponiamo una riduzione delle accise che gravano sui carburanti: da una parte l’estensione del credito di imposta come rimborso anche per chi ha automezzi sotto le 7,5 tonnellate, dall’altra l’innalzamento del livello massimo consentito dall’Unione Europea per tale credito, ormai raggiunto dagli autotrasportatori che già adesso possono richiederlo”.


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