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Cronaca sabato 14 dicembre 2024 ore 10:30

Contrabbando di tessuti, Iva evasa per 1,3 milioni di euro

guardia di finanza

Stoffe e polimeri di origine cinese venivano introdotti in Italia con false attestazioni, poi indirizzati fra la Toscana e Campania. Sei denunciati



TRIESTE — Stoffe e polimeri di origine cinese introdotti in Italia con false attestazioni per un'evasione dell'Iva stimata in un milione e 300mila euro, e poi diretti in Toscana nel distretto tessile di Prato e in Campania presso imprenditori disposti a chiudere un occhio: dovranno rispondere di contrabbando aggravato le sei persone denunciate dalla guardia di finanza di Trieste che ha scoperto la frode nel settore doganale.

Tre i controlli effettuati dal nucleo di polizia economico finanziaria triestino, nei confronti del rappresentante fiscale in Italia di altrettante società di diritto slovene. Le indagini sono iniziate due anni fa, partite da un professionista del centro Italia ma con studio nel capoluogo friulano. Con lui è finito sotto la lente delle Fiamme Gialle un faccendiere pugliese che risultava emigrato a Londra, pur operando in realtà nella stessa Trieste.

I due si sarebbero serviti di 4 persone di nazionalità slovena che si sarebbero rese disponibili a fungere da prestanome delle tre società slovene per effettuare fra il 2020 e il 2021 una serie di importazioni di tessuti e polimeri di origine cinese presso il Punto Franco Nuovo di Trieste e l’ufficio Fernetti - Retroporto di Trieste, per un valore complessivo di oltre 6,2 milioni. Il tutto in completa evasione dell’Iva.

"Il meccanismo truffaldino - spiegano i finanzieri - si basava sul fraudolento utilizzo del regime doganale concepito per velocizzare l’immissione in libera pratica delle merci importate con contestuale loro introduzione in un deposito fiscale: operazione doganale che, così perfezionata, ha l’effetto di sospendere l’assolvimento dell’Iva dovuta fino al momento della loro estrazione da quest’ultimo". Ma quell'Iva poi non era mai stata versata.


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