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domenica 23 marzo 2025

PAGINE ALLEGRE — il Blog di Gianni Micheli

Gianni Micheli

Diplomato in clarinetto e laureato in Lettere, da sempre insegue molteplici passioni, dalla scena alla scuola, dalla scrivania alla carta stampata, coniugando il piacere della scrittura con le emozioni del confronto con il pubblico, nei panni di attore, musicista, ricercatore, drammaturgo e regista. Dal 2009 è iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Toscana riversando nella scrittura del quotidiano le trame di un desiderio di comunicazione in cerca dell’umanità dell’oggi, ispirata dalle doti dell’intelligenza, della sensibilità e della ricerca della felicità immateriale.

​Il canto di chi trema

di Gianni Micheli - mercoledì 26 febbraio 2025 ore 08:00

Foto di: FlyD su Unsplash.com

C'era una volta la natura. C'era una volta un pianeta e di quel che c'era in quel pianeta nulla si creava e nulla si distruggeva ma tutto si trasformava. E questo era chiaro a tutti. Perfino troppo semplice.

Poi, un po' per volta, un po' per il guizzo di qualche (maledetto) genio, un po' per la fregatura della chimica che funziona più di quanto dovrebbe, nulla si creava e nulla si distruggeva, come al solito, ma parecchie cose cominciarono a trasformarsi così tanto, a rivoltarsi se vogliamo, da diventare "dannose", "cancerogene", perfino "innaturali" anche se la natura, certo, in qualche migliaio di anni, naturalizza tutto, perfino noi.

La plastica, ad esempio. Che invenzione. Che bellezza. Che meraviglia. Che utilità. Leggera, economica, versatile. Ci possono giocare persino i bambini. E un gioco, sembrava. Un gioco in grado di cambiare non poche vite. In meglio, ieri. In peggio, oggi. Domani?

Acqua inquinata. Terra inquinata. Flora e fauna inquinata. Sappiamo come sta andando, abbiamo ottimi microscopi per osservare le microplastiche, ma non sappiamo come andrà a finire.

La plastica: un gioco dell'umanità con quel che aveva attorno. Manipolare. Intrecciare. Sommare. Sostituire.

Finché, quale mistero, l'umanità ha trovato la chiave per manipolare quello che ha dentro. Ciò che è più sublime del nostro abitare il mondo. Le idee. I sogni. Le storie. La creatività.

L'intelligenza artificiale, ad esempio. Che invenzione. Che bellezza. Che meraviglia. Che utilità. E quanto tempo risparmiato per fare altro. Cosa? Boh...

Sembra tanto un gioco. Ma che gioco è se non se ne può fare a meno?

Qualcuno lo dice, qualcuno lo nega, ma io mi lego al canto di chi trema.

Abbiamo appena messo in produzione, in scala industriale, la "plastica" che inquinerà la nostra mente. L'unico aspetto di quest'umanità distratta, forse, che ancora sembrava reggere allo scempio che ci siamo sversati intorno.

Mancava giusto una tossina solo per noi, che siamo riusciti a difenderci da qualsiasi cosa. La tossina del pensiero.

Rimangio tutto: non sembra che il pensiero, al giorno d'oggi, sia granché d'aiuto per l'umanità. Meglio l'IA.

Gianni Micheli

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