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venerdì 17 gennaio 2025

PAGINE ALLEGRE — il Blog di Gianni Micheli

Gianni Micheli

Diplomato in clarinetto e laureato in Lettere, da sempre insegue molteplici passioni, dalla scena alla scuola, dalla scrivania alla carta stampata, coniugando il piacere della scrittura con le emozioni del confronto con il pubblico, nei panni di attore, musicista, ricercatore, drammaturgo e regista. Dal 2009 è iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Toscana riversando nella scrittura del quotidiano le trame di un desiderio di comunicazione in cerca dell’umanità dell’oggi, ispirata dalle doti dell’intelligenza, della sensibilità e della ricerca della felicità immateriale.

​La violetta di Santa Caterina

di Gianni Micheli - domenica 15 dicembre 2024 ore 09:00

Anno di costruzione 1462. 562 anni fa. Il corpo in legno piccolo ma slanciato. Le linee armoniche, essenziali. Le corde ben tirate, nonostante gli acciacchi. È lo strumento musicale d’eccezione che si trova a Bologna, presso la Chiesa Santuario del Corpus Domini. È la violeta, o violetta, appartenuta a Santa Caterina de Vigrì, conosciuta come Santa Caterina da Bologna, ed ha il suo posto accanto alla Santa, in un'apposita teca, e accanto alla storia della musica per la qualità della sua conservazione considerando gli anni che porta sull’archetto.

Il sito bolognacristiana.it racconta che è su quelle corde che "Caterina, nell’ultimo anno di vita [1963], già consumata dal male, tentava di riprodurre l’angelica melodia udita nell’estasi “et gloria ejus in te videbitur" - e ancora, secondo la testimonianza di Illuminata Bembo, novizia veneziana che divenne la sua biografa nello “Specchio di illuminazione”: “In oltre fu di bisogno… se le trovasse una violetta, e quella più volte sonando ella pareva tutta si dileguasse come fa la cera al foco; ora cantava, ora tenea la faccia verso il cielo stando come muta”.

Strumenti musicali con tanti anni sulle spalle legati a tal modo a chi li ha suonati ed amati allo stesso tempo se ne trovano ben pochi. Forse nessuno, così prossimi al corpo (estinto) dell’esecutore. E difatti è un miracolo che la violetta di Santa Caterina de Vigrì riesca ancora a mostrarsi proprio accanto alla Santa che, altro miracolo, non ha trovato terra né sepoltura.

Altro miracolo perché la sepoltura, in verità, l'aveva avuta, avvolta in un lenzuolo, nella terra dell'orto del convento che aveva contribuito a fondare a Bologna. Non vi restò che 18 giorni. Quando fu riesumata, a seguito di altri miracoli - nella vita di Santa Caterina de Vigrì ce ne sono non pochi - e di un misterioso splendore proveniente dalla tomba, il corpo era ancora talmente profumato e morbido che le suore non lo vollero più chiudere in una cassa. Ed è così che è finita su quel trono dove ancor oggi è possibile vederla. Ad un passo da quella violetta che sembra, fino ad alcuni anni fa, tenesse addirittura in grembo.

Non c'è da stupirsi invece che tale strumento sia a Bologna, una città che grazie al suo Museo internazionale e biblioteca della musica permette un viaggio sorprendente in oltre cinque secoli di musica. Merito della biblioteca universale di Padre Giambattista Martini, erudito, teorico e compositore che ebbe tra i suoi allievi di contrappunto perfino Wolfgang Amadeus Mozart - oltre 100.000 documenti musicali tra spartiti, partiture, libretti, lettere, libri a stampa tra i quali l’unico esemplare al mondo del primo libro di musica a stampa, “Harmonice Musices Odhecaton A” stampato dal Gutenberg della musica Ottaviano Petrucci e manoscritti. Merito della presenza di strumenti musicali unici nel loro genere tra i quali il “Clavemusicum Omintonum” del 1606, con 125 tasti disposti su 5 file diverse e 31 tasti per ottava (i tasti permettono i quarti di tono!) e l’“Armonia di flauti”, un flauto polifonico che consente ad un solo musicista di suonare cinque flauti contemporaneamente. Il tutto nella cornice delle maestose sale affrescate di Palazzo Sanguinetti. Niente di miracoloso, dunque, almeno in questo caso, ma tanta cura per ciò che resta della musica quando l’umano si dilegua “come fa la cera al foco”.

Gianni Micheli

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