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Attualità sabato 27 gennaio 2018 ore 16:10

Lo sfregio del graffito che inneggia a Riina

Foto Facebook Paolo Borrometi

Coro di condanne dopo la comparsa del disegno vergato con vernice rossa comparso sui muri di alcuni palazzi nei dintorni di piazza del Duomo



FIRENZE — Uno sfregio, peraltro commesso a pochi passi da quella via dei Georgofili che nella notte tra il 26 e il 27 maggio 1993 fu teatro della strage di mafia che costò la vita a cinque persone. E' il volto del boss mafioso Totò Riina, morto nel novembre scorso, comparso sui muri delle vie intorno a piazza del Duomo: sotto, vergata con la stessa vernice rossa del disegno, la scritta 'Santo subito'. 

La comparsa del graffito ha scatenato subito polemiche e condanne. Il gesto è stato definito "scandaloso e inaccettabile" dall'assessore comunale alla sicurezza Federico Gianassi che ha annunciato il ricorso alle telecamere per smascherare l'autore o gli autori dello sfregio. 

"Un'offesa intollerabile, uno sfregio a Firenze", ha detto l'assessore regionale alla legalità e alla presidenza Vittorio Bugli. "Un atto tanto più inquietante se si pensa che si somma agli attacchi contro la legalità costituzionale, o a certi rigurgiti di nuovo fascismo che si sono verificati anche in Toscana". Per Salvatore Calleri, presidente della Fondazione Caponnetto, si tratta di un "fatto grave e da non sottovalutare". 


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