Attualità mercoledì 01 marzo 2023 ore 10:19
Migranti, in Italia più stranieri lavoratori ma aumenta la povertà
Aumentano gli stranieri, irregolari in calo, sale l'occupazione ma anche la povertà. Il XXVIII Rapporto sulle migrazioni di Fondazione Ismu Ets
MILANO — Sono oltre 6 milioni gli stranieri in Italia al 1 Gennaio del 2022, con 88mila presenze in più rispetto al 2020, più che raddoppiati i permessi di soggiorno e sono aumentati gli sbarchi, questi i dati che emergono dal XXVIII Rapporto sulle migrazioni elaborato da Fondazione Ismu Ets e presentato oggi all'Università Cattolica di Milano.
Sono in calo le posizioni irregolari, pari all'8,4 per cento della popolazione straniera che si attesta sulle 506mila unità contro le 519mila del 2021, il dato sarebbe segnato dall'avanzamento delle pratiche legate alla sanatoria 2020. Sono in crescita del 127% i nuovi permessi di soggiorno, circa 242mila, più che raddoppiati rispetto al 2021.
I flussi di provenienza. Circa 6 stranieri su 10 provengono da Paesi terzi e i cittadini non comunitari arrivano da Marocco (408mila), Albania (397mila), Cina (291mila) ed Ucraina (230mila).
Aumentano gli sbarchi sulle coste italiane. Nel 2022 ce ne sono stati 105.129, un aumento del 55,8% con flussi consistenti da Egitto (20.542), Tunisia (18.148) e Bangladesh (14.982).
Lavoro
I dati Istat segnalano un aumento della ricerca di occupazione. L'incidenza degli stranieri è pari all'11,2% sul totale degli occupati, al 16% sul totale dei cittadini in cerca di lavoro e al 9,3% sugli inattivi. Il tasso di attività degli stranieri è cresciuto rispetto a quello degli italiani, grazie al recupero della componente femminile, passando dal 65,6% del 2020 al 67,6% nel 2021. Risultano in aumento sia il tasso di occupazione, che passa dal 56,8% al 57,8%, mentre il tasso di disoccupazione sale dal 13,4% al 14,5%.
Povertà
Nella povertà assoluta ricade il 30% delle famiglie composte da soli stranieri, un aumento del 4% rispetto al 2020.
Il rapporto Ismu segnala che l'alta incidenza di famiglie immigrate in condizioni di povertà assoluta e relativa aumenta il diffondersi del lavoro sottopagato che produce disagio sociale.
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