Attualità lunedì 07 novembre 2022 ore 08:04
Viaggio nella Toscana green, città a luci ed ombre
Inquinamento, mobilità, rifiuti: le performance toscane nella classifica nazionale stilata da Legambiente e Ambiente Italia per Sole24 Ore
TOSCANA — Toscana a luci ed ombre sulle performance green nel 2021: inquinamento, raccolta differenziata, trasporto pubblico non sono che alcuni tra i 18 parametri su cui si è espressa la valutazione Ecosistema urbano pubblicata nella sua 29a edizione dal Sole 24 Ore e condotta da Legambiente e Ambiente Italia.
Fra i capoluoghi di regione, Firenze perde rispetto alla precedente edizione della ricerca 14 posizioni, attestandosi al 43° posto della graduatoria complessiva. Nessuna città toscana si colloca nella top ten nazionale, mentre la città di Massa figura tra quelle con maggiori criticità nel Centro Nord del Paese collocandosi al 97° posto. Prima fra le toscane è Siena al 12° posto.
La classifica finale fotografa con dati relativi al 2021 le performance ambientali di 105 città in tutto. Fra le performance verdi dei capoluoghi di provincia si rileva l’affermazione di Bolzano, che scala 5 posizioni e rimpiazza in testa Trento, questa volta seconda. Al terzo posto un’altra provincia alpina, Belluno, che era ottava, mentre si mantengono nelle prime dieci sia Treviso (sesta) che Pordenone (settima).
Oltre alle due venete già citate, nella top ten si incontrano due emiliano-romagnole (Reggio Emilia, quarta, e Forlì, ottava), la ligure La Spezia (nona, che con Forlì costituisce la coppia di new entry tra le prime 10) e la lombarda Mantova (scesa dalla terza alla decima posizione).
Viaggio tra le città della Toscana green
Nella classifica complessiva - detti il 43° posto di Firenze e il 97° di Massa - la prima città toscana che si incontra è Siena al 12° posto, città dunque più verde sul territorio regionale. Lucca si colloca in 27a posizione, precedendo Arezzo al 31° posto. Livorno è appena prima di Firenze, in 42a posizione, mentre sono più indietro Pisa (56° posto), Prato (77°), Grosseto (82°), Pistoia (95°) e come detto Massa.
Le performance migliori
Nell'analisi per paramentri, le città toscane talvolta entrano invece nelle top ten. E' il caso della classifica sulla presenza di isole pedonali (superficie stradale pedonalizzata, in metri quadrati per abitante) guidata a livello nazionale da Lucca che svetta al primo posto, con Siena e Firenze tra le prime 10 rispettivamente al 7° e 10° posto.
Prato è nona per uso efficiente del suolo (indice sintetico [0-10] consumo di suolo/residenti e livello di urbanizzazione/residenti), nella stessa posizione in cui si trova Siena per Pm10 (concentrazione media in ug/mc - media dei valori medi annui) mentre Livorno è sesta per consumi idrici (consumi giornalieri pro capite di acqua potabile per uso domestico in litri per abitante).
Ma Livorno, Siena e Arezzo sono rispettivamente 3a, 7a e 10a anche per dispersione idrica (differenza % tra acqua immessa in rete e consumata per usi civili, industriali, agricoli). Eccellente la performance di Livorno per efficienza nella depurazione: la città toscana guida al primo posto la classifica nazionale.
Due città toscane sono poi fra le prime 10 per offerta di trasporto pubblico (chilometri percorsi annualmente dal complesso delle vetture divisi per abitanti in km-vettura/abitante/anno): sono Siena e Firenze, rispettivamente 7a e 10a in una graduatoria guidata da Milano. Per volume di passeggeri (viaggi/abitante/anno) Firenze sale al 6° posto. Rimanendo in tema di mobilità, il tasso di motorizzazione (auto circolanti ogni 100 abitanti) trova nella top ten nazionale Firenze al 7° posto e Livorno all'8°.
I parametri presi in esame
Sono 18 i parametri comunali considerati relativi alle performance green del 2021 nelle 105 città capoluogo. Nelle città si confermano le croniche emergenze, a cominciare dall’inquinamento atmosferico: i valori di picco tornano lentamente a crescere nelle aree urbane storicamente afflitte dal problema mentre scendono lievemente le medie nazionali.
Migliora ancora la percentuale media di raccolta differenziata dei rifiuti nei capoluoghi, che scavalca la soglia del 60%, ma torna a crescere la quantità rifiuti prodotti. Il trasporto pubblico, dopo il crollo generale evidenziato lo scorso anno con i dati post-pandemia, fa registrare qua e là timidi miglioramenti, confermando però per i capoluoghi performance generali molto lontane da una piena ripresa.
Rallenta la crescita del numero di vetture immatricolate in ambito urbano, che si attesta poco sotto il dato medio dello scorso anno, ma il parco auto resta tra i più alti d’Europa. Piccoli segni positivi arrivano dalla crescita della ciclabilità (chilometri di piste e infrastrutturazione) e dalla diffusione del solare (termico o fotovoltaico) installato su edifici pubblici.
Nota metodologica
Per ciascuno dei 18 indicatori ogni città ottiene un punteggio normalizzato variabile da 0 a 100. Il punteggio finale è successivamente assegnato definendo un peso per ciascun indicatore che oscilla tra 3 e 15 punti, per un totale di 100. La mobilità rappresenta il 25%, seguita da aria e rifiuti (20% ciascuno), acqua e ambiente urbano (15% ciascuno) ed energia (5%).
Privilegiati gli indicatori di risposta che misurano le politiche intraprese dagli enti locali (che pesano per oltre la metà del totale, il 59%). Nel computo finale va considerata l’assegnazione di un bonus alle città che si contraddistinguono per il raggiungimento congiunto di alcune performance. Il “bonus” è pari ad un terzo del peso complessivo degli indici che si riferiscono all’ambito scelto.
Fonte: dati originali dei Comuni raccolti da Legambiente, tranne la capacità di depurazione e la disponibilità di verde urbano (Istat 2018 e 2020), il tasso di motorizzazione (Aci 2021), incidenti stradali (Aci/Istat 2021) e l’uso efficiente del suolo (elab. Legambiente su dati Ispra, 2020)
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