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martedì 10 dicembre 2024

FAUDA E BALAGAN — il Blog di Alfredo De Girolamo e Enrico Catassi

Alfredo De Girolamo e Enrico Catassi

ALFREDO DE GIROLAMO - Dopo un lungo periodo di vita vissuta a Firenze in cui la passione politica è diventata lavoro, sono tornato a vivere a Pisa dove sono cresciuto tra “Pantere”, Fgci, federazione del partito e circoli Arci. Mi occupo di ambiente e Servizi Pubblici Locali a livello regionale e nazionale. Nella mia attività divulgativa ho pubblicato i libri Acqua in mente (2012), Servizi Pubblici Locali (2013), Gino Bartali e i Giusti toscani (2014), Riusi: da rifiuti a risorse! (2014), Giorgio Nissim, una vita al servizio del bene (2016), SosteniAMO l'energia (2018), Da Mogador a Firenze: i Caffaz, viaggio di una famiglia ebrea (2019). ENRICO CATASSI - Storico e criminologo mancato, scrivo reportage per diversi quotidiani online. Svolgo progetti di cooperazione internazionale nei Paesi in via di sviluppo. Curatore del libro In nome di (2007), sono contento di aver contribuito, in piccola parte, ad Hamas pace o guerra? (2005) e Non solo pane (2011). E, ovviamente, alla realizzazione di molte edizioni del Concerto di Natale a Betlemme e Gerusalemme. Gli autori insieme hanno curato i seguenti libri: Gerusalemme ultimo viaggio (2009), Kibbutz 3000 (2011), Israele 2013 (2013), Francesco in Terra Santa (2014). Voci da Israele (2015), Betlemme. La stella della Terra Santa nell'ombra del Medioriente (2017), How close to Bethlehem (2018), Netanyahu re senza trono (2019) e Il Signor Netanyahu (2021).

In Nigeria si torna a combattere una SARS

di Alfredo De Girolamo e Enrico Catassi - mercoledì 28 ottobre 2020 ore 08:35

La Nigeria e l'evoluzione di una protesta che riecheggia nei social network fuori dai confini dell'Africa, coinvolgendo celebrità della musica, personalità dello sport e le diplomazie internazionali. Mentre, nelle strade della megalopoli di Lagos la polizia spara, e uccide, decine di manifestanti che chiedono giustizia per le vittime della brutalità delle forze dell'ordine. Accusate di compiere esecuzioni sistematiche, arresti illegali, estorsioni, stupri e torture. Amnesty International ha raccolto, nel periodo 2017-2020, e documentato 82 casi di torture a detenuti nelle strutture carcerarie del corpo speciale di polizia antirapina SARS (Special Anti-Robbery Squad). Unità d'élite istituita nei primi anni '90 per contrastare il crimine delle gang e poi diventata tristemente famosa per gli abusi dei suoi agenti. Il livello di violenza, corruzione e impunità ha spinto molti giovani a ribellarsi, dando vita ad un movimento, di piazza e digitale. Hanno lanciato sul web l'hashtag #EndSars. Fine della Sars, che ironia della sorte è anche l'acronimo dell'epidemia apparsa nel 2002.

La confederazione della Nigeria ha dal 2013 superato il Sudafrica diventando la più grande economia del continente ed oggi è nella classifica 24° al mondo. Con un Pil sopra i 500 miliardi di €, e in grado di attrarre un numero sempre maggiore di investitori esteri. In questo ultimo decennio a trainare il trend di crescita esponenziale oltre al petrolio (meno del 3% di quello estratto nel pianeta) sono i settori bancario, e-commerce, telecomunicazioni e l'industria cinematografica: la Hollywood africana vale l'1,4% del totale. Tuttavia, anche con la diminuzione della disoccupazione su scala nazionale i nigeriani continuano a confrontarsi quotidianamente con povertà, disuguaglianza e carenza di elettricità.

La prima delle tre anime di #EndSars è il legame con esperienze affini. Come la manifestazione del 1 giugno, quando un folto gruppo di studenti e donne in nero, sfila davanti alla questura di Benin City. Avvenuta dopo l'ennesimo caso di femminicidio: una studentessa universitaria stuprata dal branco e poi uccisa. Le donne in nero con la sigla della “Feminist Coalition” iniziano la loro battaglia per giustizia e parità di genere. Questa organizzazione sarà tra le prime ad aderire e confluire nella protesta contro la polizia. Il secondo elemento aggregante è che l'adesione alla contestazione copre un vasto arco generazionale, che coincide con l'età media delle vittime dei Sars: tra i 15 e i 35 anni. Infine, il terzo fattore che alimenta il movimento è legato alla visibilità internazionale, la risonanza degli eventi a cui contribuisce la diaspora nigeriana. Esprimono la solidarietà i calciatori Victor Osimhen e Simeon Nwankwo, detto Simy, attaccanti nigeriani che giocano in Serie A nel Napoli e nel Crotone. Scelgono di esultare dopo un goal mostrando al pubblico la maglietta con la scritta in inglese #EndSars, che chiede di fermare la brutalità della polizia nel loro Paese. Contro l'indifferenza.

Alfredo De Girolamo e Enrico Catassi

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