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Attualità giovedì 10 dicembre 2020 ore 17:25
Il Meeting dei diritti umani più forte del Covid
Migliaia di studenti collegati online con il Mandela Forum di Firenze per la ventiquattresima edizione del Meeting che la pandemia non ha cancellato
FIRENZE — La pandemia di Covid-19 non ha fermato il tradizionale Meeting dei diritti umani, la cui ventiquattresima edizione si è svolta in un Mandela Forum di Firenze vuoto ma con 12mila studenti di 110 scuole medie e superiori collegati da remoto per ascoltare testimonianze e confrontarsi su diritti e legalità nello spirito del “nuovo Rinascimento” che, ha detto il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani nel suo intervento video, solo i giovani possono creare in linea con il dna toscano.
“Io rispetto” il titolo dell’evento che rientra nel progetto Giovanisì della Regione Toscana per l’autonomia dei giovani.
"La Toscana - ha detto Giani - storicamente ha dimostrato sensibilità progressista e attenzione per i diritti umani, dal Rinascimento, allo sperimentalismo di Galilei, dall'abolizione della pena di morte, ai test di Meucci per l'invenzione del telefono. Nei toscani e negli italiani lo sviluppo economico è sempre andato di pari passo con lo sviluppo della civiltà, anche oggi abbiamo questo obiettivo e questa opportunità. Il mio invito ai ragazzi è quello di portare avanti la tradizione del DNA toscano, di avviare un nuovo Rinascimento che parta dai diritti e dalle capacità individuali per portare benessere alla propria comunità e al mondo".
Un intento ribadito dagli assessori alla promozione dei diritti umani Alessandra Nardini che alla cultura della legalità Stefano Ciuoffo. "Le criticità che si evidenziano non le ha create il Covid, c’erano anche prima ma adesso sono più evidenti e purtroppo si stanno acutizzando - ha detto Nardini - Per questo non dobbiamo dire che rivogliamo il mondo che avevamo prima del Covid, ma dobbiamo impegnarci per costruirne uno migliore, più giusto, più inclusivo e equo, basato sull'uguaglianza e sul pari accesso alle opportunità, più sostenibile. Per farlo dovremo farci guidare da principi e dai valori come quelli contenuti nella Dichiarazione universale dei diritti umani”.
"Viviamo oggi in una generazione di pace e di benessere - ha aggiunto l'assessore Stefano Ciuoffo - una condizione che diamo troppo per scontata pensando che sia per sempre. Ma non è così. Sarà per sempre solo se resta saldo in noi il riconoscimento del valore della persona, della legalità, dei diritti e dei doveri che a ciascuno competono nel momento in cui vive in una comunità strutturata".
Un’edizione inedita del Meeting dei diritti umani che ha dimostrato l’importanza delle nuove tecnologie anche nella trasmissione dei valori alla base della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo adottata proprio il 10 dicembre 1948.
"Noi giovani abbiamo la straordinaria opportunità della tecnologia – ha detto Bernard Dika, consigliere del presidente della Toscana Eugenio Giani - e siamo la prima generazione nella storia capace di insegnare qualcosa ai 'grandi'. Ci sono bambini di cinque anni che insegnano ai nonni come utilizzare il tablet. Questa capacità tecnologica deve renderci orgogliosi di fare la nostra parte nella comunità”.
Sul palco, oltre alle tante storie come quella di Patrick Zaki, difensore dei diritti umani in carcere in Egitto, anche la musica e parole per raggiungere e coinvolgere le migliaia di studenti collegati online.
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