Ma questi ci sono o ci fanno?
di Adolfo Santoro - sabato 11 maggio 2024 ore 07:00
Il governatore della Liguria, Toti, è stato sottoposto agli arresti domiciliari con l’accusa di corruzione in relazione a favori concessi a grandi finanziatori, come l’imprenditore portuale e immobiliare Spinelli e il gruppo Esselunga (quello della pubblicità lacrimevole dei figli di separati). A ciò si aggiunga che un collaboratore di Toti, suo “braccio destro”, è stato accusato di aver promesso lavoro a referenti di mafia. Quello che colpisce è la disinvoltura delle giustificazioni delle mazzette che erano “legalmente dichiarate”, per cui sorge la domanda: “Ma questi ci sono o ci fanno?”.
Chi sono “questi”? Oltre ai pistoleri e simili, ci sono gli allievi di Berlusconi finiti in manette: Previti, Formigoni, Galan, Brancher, Verdini, Dell’Utri, Cuffaro, Cosentino, Matacena, D’Alì e Toti. Ma anche i politici di entrambe le fazioni che hanno violato la morale in Puglia, a Torino, a Palermo, ad Avellino. E siamo solo agli inizi! Quella ondata di amoralità sembra però diversa tra il Sud e il Nord: mentre al Sud predomina il trasformismo “alla Razzi” (diventato, grazie a Maurizio Crozza, il simbolo della furbizia itagliana), al Nord vince il consociativismo destra-sinistra, coagulato al “centro”.
Che sia un “sistema amorale”è confermato dalla “presenza” di indagati e di già condannati, nelle liste delle prossime elezioni europee. Sorge la domanda: “Si cerca di mandarli in Europa in modo che delinquano fuori dall’Itaglia? O è il contentino per evitare che svelino chissà quali segreti?”. Sono 22 gli “impresentabili” e i più noti sono Sgarbi, Vannacci e Renzi. Che ci sia un “sistema amorale” è ulteriormente confermato dalla riesumazione dei vitalizi ai parlamentari, aboliti solo qualche anno fa. Tutto ciò mentre quasi un itagliano su quattro è a rischio di esclusione o povertà ed i redditi delle famiglie sono erosi dall’inflazione.
Un “caso pietoso” è quello dell’ex-capo dell’opposizione, Fassino, che già si era distinto per aver sventolato il cedolino come prova della “quasi povertà” deli parlamentari. Si aggiunga che è sospettato di furto di profumo in un duty-free. Ritorna la domanda: “Ci è o ci fa?”. Perché, se “ci è”, allora occorre pensare seriamente alla necessità di una valutazione neuropsicologica di segni di demenza negli attempati detentori del potere pubblico itagliani, oltre alla valutazione, nei più giovani, del tasso alcoolico e della presenza di metaboliti di cocaina ed altre sostanze. Le aziende pubbliche prendano esempio dalle aziende private di successo: la Tesla ha messo sotto controllo alcuni suoi dirigenti - tra cui Elon Musk – adusi a cocaina e a sostanze allucinogene! Avendo a disposizione i dati da tossicodipendenti dei potenti itagliani gli elettori potrebbero tornare a votare!
Gaber avrebbe cantato: Io non mi sento itagliano, ma per fortuna o purtroppo lo sono.
Tra i 27 Stati Ue l’Itaglia è, col 38% dei danni causati, di gran lunga la prima a frodare l’Ue: 7,38 miliardi a fronte di 618 indagini attive (di cui, 5,22 miliardi per frodi sull’Iva). Secondo il procuratore capo europeo Laura Kövesi, “L’entità delle frodi che ledono gli interessi finanziari dell’Ue, in particolare sul lato delle entrate del bilancio, può essere spiegata solo con il forte coinvolgimento di importanti gruppi della criminalità organizzata”.
Mi scusi Presidente, non è per colpa mia, ma questa nostra Patria, non so che cosa sia.
Può darsi che mi sbagli, che sia una bella idea, ma temo che diventi una brutta poesia.
Ma, a ridosso delle elezioni europee, il trasformismo più evidente è quello che riguarda la guerra. Dopo averci bombardato per due anni, tramite i media servili che annunciavano un’imminente vittoria sulla Russia, il fronte dei guerrafondai (che hanno fatto danno, con la complicità di Putin, soprattutto al luogo della guerra: l’Ucraina e la popolazione che l’abita) sembra diversificarsi. Ci sono i “pacifinti”, che hanno sempre ignorato i propri conflitti interiori e li hanno proiettati all’esterno nell’entusiasmo “giovanile” per la guerra e i film horror: questi, per convenienza elettorale, invocano ora i diplomatici, come prima invocavano l’invio delle armi senza andare – loro – in Ucraina a combattere. E ci sono, poi, quelli che, in considerazione della decimazione della popolazione giovane ucraina, invocano un invio di truppe ufficializzando il coinvolgimento diretto in guerra (tanto siamo già in guerra nel Mar Rosso, e senza chiedere il permesso a nessuna istituzione itagliana).
Mi scusi Presidente,se arrivo all'impudenza, di dire che non sento alcuna appartenenza.
E tranne Garibaldi e altri eroi gloriosi non vedo alcun motivo per essere orgogliosi.
L’Itaglia non ha mai fatto i conti col fascismo e, come Craxi è stato il ponte verso il “pizzo del 10% al partito” negli affari gestiti dai politici, così Berlusconi (per “celebrare” i “meriti” del quale alcuni itagliani propongono un francobollo alla memoria!) è stato il ponte che ha portato dalla collusione tra servizi segreti occidentali, terrorismo fascista e malavita alla fine formale di questa eversione. L’oppio che ha ottenebrato la coscienza egli itagliani sono stati la propaganda televisiva, un finto benessere fondato sul narcisismo maschilista, l’odio e la demonizzazione dell’avversario/nemico.
Mi scusi Presidente, ma questo nostro Stato, che voi rappresentate, mi sembra un po' sfasciato.
È anche troppo chiaro agli occhi della gente che tutto è calcolato e non funziona niente.
Sarà che gli italiani per lunga tradizione son troppo appassionati di ogni discussione.
Persino in parlamento c'è un’aria incandescente si scannano su tutto e poi non cambia niente.
E, se Berlusconi ha cercato di sovvertire la democrazia – senza riuscirvi, perché i suoi interessi privati prevalevano sulla sua azione politica -, i suoi epigoni attuali, i “fanatici”, stanno davvero cercando di cambiare la Costituzione anti-fascista e le istituzioni garanti dell’equilibrio del potere all’interno della democrazia: si va verso una “democratura”. La Magistratura è ricattata, il Giornalismo è addomesticato verso la disinformazione (nel World Press Freedom Index 2024 l’Itaglia perde 5 posti scivolando al 46°, cioè tra i Paesi “problematici”) e l’Itaglia è tagliata dall’”autonomia differenziata”. Nel frattempo i morti sul lavoro nel primo quadrimestre del 2024 sono stati più di 350, i femminicidi 28, i suicidi di detenuti 34 e chissà quanti sono i suicidi in Itaglia, che, secondo le stime ufficiali, sono circa 3000 all’anno.
L’impegno verso la lotta al cambiamento climatico, pur sbandierato dalla Cop di Bubai, è stato subito dopo negato. La Presidente del Consiglio nella conferenza stampa di inizio-anno non ha fatto nessun accenno alla crisi climatica, anche se gli eventi estremi del 2023 (tra cui le devastazioni per la grandine in Lombardia e l’alluvione in Emilia-Romagna e Toscana) hanno superato del 22% quelli del 2022. Il Governo itagliano ha votato contro il blocco europeo alla vendita di auto a benzina o diesel a partire dal 2035 e ha favorito l’inserimento di gas e nucleare tra le fonti energetiche rinnovabili; ha, inoltre, tagliato i fondi del PNRR destinati a contrastare il dissesto idrogeologico, ha deluso le aspettative per l’ambiente nella Legge di Bilancio ed ha approvato un Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici (PNACC) vecchio e lacunoso. Per la Presidente “Il fondamentalismo climatico … ci porterà a perdere migliaia di aziende e milioni di posti di lavoro in Europa”. Per il Ministro degli Esteri “serve più tempo per la transizione ecologica perché dobbiamo salvaguardare gli interessi dell’industria”. Per il Ministro dell’economia “se spingiamo sulla sostenibilità ambientale avremo gravi conseguenze sulla sostenibilità sociale”. Per il Ministro della difesa “L’ambiente è un tema fondamentale per il nostro futuro ma non è meno fondamentale l’energia”. Per il Ministro delle infrastrutture, “da quando hanno lanciato l’allarme del riscaldamento globale fa freddo, c’è la nebbia. Lo sto aspettando questo riscaldamento globale”. Per la Ministra del Turismo le manifestazioni dei giovani contro il cambiamento climatico sono “una buffonata per saltare la scuola in massa”. Perfino il Ministro dell’ambiente ha dubbi sulla veridicità del riscaldamento globale: “Il dibattito è se si tratti di un fattore ciclico della terra o dell’impatto dell’uomo. Non so quanto sia dovuto all’uomo o al cambiamento terrestre”.
La realtà dei fatti è diversa: per il “Climate Change Performance Index” l’Itaglia ha perso 15 posizioni in un anno nella lotta contro il riscaldamento globale ed il “Piano Nazionale Integrato Energia e Clima”, che sarà discusso a giugno a Bruxelles, prevede un taglio entro il 2030 del 40,3% (contro il 55% previsto dall’Unione europea e contro la pur tenue previsione del 51% inserita nel PNRR)
Mi scusi Presidente, ma ho in mente il fanatismo delle camicie nere al tempo del fascismo.
Da cui un bel giorno nacque questa democrazia che a farle i complimenti ci vuole fantasia.
Ma questa è l’Itaglia fin dai tempi di Dante: Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiere in gran tempesta, non donna di provincie (cioè non signora delle sue province), ma bordello! Di fronte all’alienazione dell’ambito pubblico, gli itagliani si salvano attraverso i “peccati privati”: il tifo per la squadra del cuore o per il partito del cuore, il televoto, il gratta-e-vinci, il segno zodiacale, Sanremo, Padre Pio e la pornografia. E così si consuma la “democrazia”! E questo succede anche al Centro dell’Impero d’Occidente: nel corso di uno dei processi cui è sottoposto Trump è emerso che l’escort da lui pagata ha ricevuto il complimento di somigliare a sua (di Trump) figlia e che la stessa escort l’ha sculacciato con un giornale prima del rapporto sessuale. La commistione tra sesso maschilista, pedofilia e potere è insomma ancora più manifesta che ai tempi di B.
Mi scusi Presidente, questo bel Paese, pieno di poesia,
ha tante pretese, ma nel nostro mondo occidentale è la periferia.
Mi scusi Presidente, questo bel Paese forse è poco saggio, ha le idee confuse,
ma, se fossi nato in altri luoghi, poteva andarmi peggio.
Mi scusi Presidente, ormai ne ho dette tante c'è un'altra osservazione che credo sia importante.
Rispetto agli stranieri noi ci crediamo meno, ma forse abbiam capito che il mondo è un teatrino.
Mi scusi Presidente, lo so che non gioite se il grido "Italia, Italia" c'è solo alle partite…
Io non mi sento italiano, ma per fortuna o purtroppo, per fortuna o purtroppo … lo sono sulla carta d’identità.
Ma le prossime elezioni europee porteranno al potere chi vuole i conti pubblici perfetti ed allora non basterà il buonismo di Gaber: occorrerà arrendersi all’impudenza (oltre che all’evidenza) alla maniera di Jacovitti, il vignettista itagliano che spargeva nei suoi fumetti ossa e salami: “Raglia, raglia, Giovane Itaglia”.
Adolfo Santoro