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giovedì 05 dicembre 2024

PSICO-COSE — il Blog di Federica Giusti

Federica Giusti

Laureata in Psicologia nel 2009, si specializza in Psicoterapia Sistemico-Relazionale nel 2016 presso il CSAPR di Prato e dal 2011 lavora come libera professionista. Curiosa e interessata a ciò che le accade intorno, ha da sempre la passione della narrazione da una parte, e della lettura dall’altra. Si definisce amante del mare, delle passeggiate, degli animali… e, ovviamente, della psicologia!

Quarta tappa nelle personalità: il narcisista

di Federica Giusti - venerdì 02 febbraio 2024 ore 08:00

Questo articolo è tratto dal capitolo sul narcisista presente nel mio libro: “OPS! Siamo caduti dal pero! Piccolo manuale di sopravvivenza per le coppie”. L’obiettivo è quello di descrivere e non assolutamente di fare diagnosi né autodiagnosi. Per questo ricordo sempre di rivolgersi a psicologi e/o psichiatri.

Come ben delinea Umberta Telfner nel capitolo “Lui chi è?” tratto da “Ho sposato un Narciso”, questo soggetto è brillante, carismatico, avvincente. Spesso ama trasgredire, non è mai banale ed è divertente. La sua ricerca spasmodica di andare oltre le righe, lo porta a ricercare emozioni forti, sempre nuove, e ne ha necessità come dell’aria che respira. Sono uomini (e donne!) che non sopportano la noia né, tanto meno, le limitazioni, gli impegni, le costrizioni. Anelano alla libertà ad ogni costo e stanno bene solo quando vengono gratificati. Nei rari momenti in cui il loro ego subisce una leggera scalfittura, provano dolore e lo riversano sia verso sé stessi che verso le persone a loro più vicine. Non riuscendo a essere all’altezza delle proprie aspettative, in alcuni casi vanno in affanno e i loro cari diventano capri espiatori verso i quali indirizzare la propria frustrazione. Questi momenti li rendo- no persone vulnerabili, e va da sé che non possano riuscire a stare in questa dimensione emotiva a lungo. Quello che li riattiva subito, o quasi, è proprio il desiderio perpetuo di piacere ad ogni costo.

La Telfner afferma: “Sono come le comete, luminose e infuocate, ma con un nucleo di ghiaccio”. Il loro Io Grandioso che li fa vedere agli occhi degli altri come indistruttibili e in grado di avere sempre il pieno controllo delle situazioni, si affianca ad una profonda insicurezza emotiva “legata a

una vita relazionale vissuta in maniera difficile, sulla difensiva, come se fossero sempre in pericolo” .

Questi soggetti sono mossi sia dal senso del dovere che da nuove sfide, e gli altri diventano spesso pedine, mezzi attraverso i quali raggiungere vantaggi personali, conferme, più in generale, ciò che si desidera. Essendo in continuo e costante mutamento, non si rendono conto di essere insoddisfatti di ciò che hanno e di ciò che sono, sopratutto. E per questo non stanno letteralmente mai fermi, come se non fosse per loro possibile assaporare la normalità della vita quotidiana.

La Telfner distingue due diversi tipi di narcisisti: i grandiosi integrati e i distruttivi delusivi. I primi sembrano dandy dei tempi moderni, grandiosi appunto nel loro stile di vita, circondati da oggetti di lusso e stravaganti, spesso han- no relazioni durature ma solo di facciata. In realtà spesso sono traditori incalliti e utilizzano il partner per ottenere e mantenere il loro status di apparente perfezione. I distruttivi delusivi, invece “alternano momenti grandiosi a periodi di profonda infelicità e disinteresse per gli altri, e a questa infelicità solitaria si affezionano tenacemente”. Questi soggetti non hanno, come gli altri, l’idea di essere ospiti graditi né per il partner né per il loro contesto sociale in generale, e sono poco capaci di accudire.

L’elemento che li accomuna, però, c’è ed è l’Io grandioso attraverso il quale organizzano la loro vita e le loro relazioni. Da una parte, quindi, sono sicuri di sé, in gamba e danno fiducia visti dall’esterno, però, poi, non hanno consapevolezza di sé e dei propri stati d’animo, e questo, oltre che uno stile di vita, diventa un vero e proprio meccanismo di difesa. Il difetto di empatia è presente anche con sé stessi e si trasforma, alla lunga, nella coazione a ripetere sempre gli stessi comportamenti e riproporre sempre gli stessi atteggia- menti. Tutta la loro esistenza ruota attorno alla possibilità di essere amati e accettati ma loro sanno che devono vivere le relazioni a metà e mai al cento per cento. Donarsi significa mettersi in una posizione di rischio e di pericolo, e non pos- sono permettersi questo. Ecco che diventano indipendenti, affettivamente parlando, solo a scopo difensivo.

Il partner sente di dover mediare tutto, umore, impegni, decisioni per non alimentare la frustrazione e l’irritabilità che ne deriverebbe e che sarebbe devastante per i narcisi. Stare con loro diventa un vero e proprio lavoro e richiede infinita energia, per ottenere qualche scampolo di tiepida considerazione. E concentrarsi sulle stravaganze del partner narciso piuttosto che sulla propria insoddisfazione diventa la regola aurea non scritta per il mantenimento di queste relazioni altamente disfunzionali.

Ovviamente, la visione della realtà di questi soggetti è completamente autocentrata e autoreferenziale. Nella relazione mettono costantemente in atto lo stesso tipo di comportamenti nella disperata ricerca di non incappare nell’in- soddisfazione. E se fare ciò significa anche devitalizzare il partner, non se ne preoccupano minimamente e proseguono nel loro viaggio.

Federica Giusti

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